A NATALE NON COMPRARE ANIMALI, ADOTTALI DAI CANILI


14/12/2008
Per Natale, non comprare un cucciolo. Lo chiede l’associazione animalista “AgireOra”, trovando d’accordo tutte le associazioni che sostengono gli animali e li curano nei rifugi. “Non comprate cuccioli, di qualsiasi specie siano, come ‘regalo’ – chiede l’associazione in un comunicato -. Gli animali non si comprano, non sono cose. Gli animali si adottano, dopo aver ben riflettuto sulle responsabilità che prendere in casa un animale comporta: occuparsi adeguatamente di lui per tutta la sua vita e non abbandonarlo mai”.

“Ogni animale che viene comprato in negozio o allevamento, ma anche quelli fatti nascere in casa da chi non ha sterilizzato i suoi animali, ‘ruba’ il posto ad uno abbandonato, che si trova in canile, o per strada perché i rifugi sono pieni. E che morirà senza trovare adozione”. “A Natale – invita direttamente l’associazione - compi un atto d'amore, recati al rifugio più vicino e adotta un animale! Gli animali da salvare sono di tutte le specie: cani, gatti, conigli, piccoli roditori, tartarughe. Evitare di comprare e far nascere animali è l'unico modo per combattere il randagismo e gli abbandoni. Sebbene la vendita di animali d’affezione sia del tutto legale – proseguono - costituisce a nostro parere un grave abuso nei loro confronti, per i seguenti motivi:
Gli animali vengono considerati alla stregua di oggetti, cose che si possono comprare, vendere e quindi gettare via quando ci si stufa. Anche a causa del commercio di animali, ogni anno aumentano i casi di abbandono.

Ci sono moltissimi animali nei rifugi che attendono di essere adottati: è a loro che bisogna dare una casa, anziché far nascere nuovi animali negli allevamenti. Ogni animale in più fatto nascere appositamente è un animale abbandonato in meno che trova casa.

La vita nei rifugi: anche in quelli migliori, gli animali sono costretti a star chiusi in un box o in una gabbia fino a quando una nuova famiglia non li adotterà. Molti però non saranno mai adottati, e passeranno tutta la loro vita in canile, spesso canili-lager sovraffollati, dove gli animali sono costretti a sopportare ogni genere di sofferenza, dalla mancanza di cibo e di acqua, alle malattie, alla sporcizia, alla solitudine, all'aggressione da parte di altri cani, e a sevizie.

Negli allevamenti di cani per la vendita al pubblico, spesso (anche se non sempre) le cagne vengono sfruttate come fabbriche di cuccioli, sfornano una cucciolata dietro l'altra. I cuccioli che rimangono invenduti in taluni casi fanno una brutta fine (quando sono troppo grandi non si vendono più).

Spesso i cuccioli arrivano dai paesi dell'Est, dove costano meno ma non sono curati. Dopo estenuanti viaggi, trattati come merce, arrivano nei nostri negozi, dove vengono venduti a caro prezzo. Dopo poche settimane dall'acquisto, accade spesso che i cuccioli manifestino gravi malattie, e in diversi casi ne muoiano.

Negli ultimi anni si è diffusa in Italia la “moda” delle mostre itineranti di cani e altri animali d'affezione. In questi luoghi, cuccioli di varie specie e razze vengono messi in mostra, a scopo di lucro, sia per raccogliere denaro con la vendita del biglietto, sia per invogliare i visitatori a comparare un animale in un secondo tempo (dal momento che durante la mostra la vendita è vietata). Invitiamo il pubblico a non frequentare questi posti: gli animali non sono oggetti da usare a fini di lucro!

Nel caso si tratti di criceti, cavie, topolini, uccellini, questi animali vengono tenuti in gabbia, prigionieri per tutta la vita.

Pertanto, invitiamo chi ama davvero gli animali a non comprare mai animali d'affezione, né farseli regalare da chi ha fatto fare i cuccioli al suo animale, ma di adottare quelli abbandonati. Non si deve mai tenere un animale per il solo gusto di vederlo, di toccarlo, di possederlo: solo se possiamo dare una vita felice a un animale abbandonato compiamo un atto di generosità. In tutti gli altri casi si tratta di un atto di egoismo”.

articolo di Anna Benedetto - fonte www.loschermo.it

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