Leishmaniosi e le regole per proteggere il cane

La leishmaniosi canina è costantemente presente in forma endemica in tutti i Paesi che circondano il mar Mediterraneo. Il flebotomo o pappatacio, ovvero l'insetto responsabile della trasmissione della malattia, vive in condizioni atmosferiche tipiche delle nostre latitudini, con temperature superiori ai 15°C e ad altitudini comprese tra il livello del mare e i 1.500 metri. Questo insetto è presente in tutti i continenti tranne che in Antartide, Australia e Isole del Pacifico. In Italia, la presenza della malattia è significativa soprattutto al Centro-Sud e nelle isole maggiori, con punte che possono arrivare al 50% fra i cani che vi risiedono. Boxer, dobermann e tutti i cani a pelo corto, specialmente se abituati a dormire all'aperto, sono gli animali più a rischio di contrarre tale malattia nella stagione calda.
"
Fra due o tre anni
, però, sono certo che si arriverà a disporre di un vaccino che integrerà l'armamentario terapeutico che abbiamo a disposizione per combatterla". Lo ha evidenziato Luigi Gradoni, dirigente del reparto di Sanità internazionale del dipartimento di malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell'Istituto superiore di sanità (Iss).

Recenti studi hanno però segnalato che la malattia si sta diffondendo in zone dove fino ad alcuni anni fa non era presente, come il Nord Italia. Per tutte queste ragioni, è necessario intraprendere misure di prevenzione a difesa della salute animale e umana, soprattutto alle porte della bella stagione.

In assenza di un vaccino e di una cura risolutiva, il miglior rimedio contro la leishmaniosi è la protezione dalla puntura del pappatacio. Pertanto, soprattutto per coloro che risiedono o soggiornano per le vacanze in aree a rischio, è consigliabile:

1. Limitare le passeggiate serali del cane.

2. Farlo dormire in casa durante le ore notturne, applicando zanzariere a maglie fitte alle finestre, dato che il flebotomo è in grado di oltrepassare le normali barriere utilizzate nelle nostre case.

3. Fare uso di prodotti repellenti specifici, espressamente formulati e indicati per proteggere dalla puntura dei pappataci: esistono spray, pipette per l'applicazione cutanea e collari ad hoc, a base di sostanze come la deltametrina.

Utilizzando tutte queste precauzioni, si limiterà al massimo la possibilità che il cane possa contrarre la malattia. Si suggerisce infine di rivolgersi sempre a un medico veterinario per avere consigli sulla scelta dei presidi migliori e far controllare regolarmente il cane per verificare con gli appositi test disponibili che non sia stato infettato.
Il consiglio che arriva dai veterinari è quello di utilizzare i collari a base di deltametrina, per eliminare a priori la possibilità che i fedeli amici dell’uomo possano essere punti dai ditteri e di conseguenza sviluppare e trasmettere anche all’uomo la patologia, attualmente in rapida espansione. E' il caso di far presente che la situazione più preoccupante si vive in Liguria, dove la Leishmaniosi ha già colpito il 10% della popolazione canina a La Spezia e il 30% a Ponte Ligure.

Commenti