GESTIONE DELLE COLONIE FELINE




Come gestire i gatti randagi


1° DARE IL CIBO REGOLARMENTE
Quando è possibile, al mattino in modo che, durante il giorno il gatto non sia costretto a cercare il cibo fra i pericoli della strada.
2° RESTARE SUL POSTO MENTRE MANGIANO
Se si usa un contenitore per ogni gatto, bastano pochi minuti di attesa; si può iniziare poco alla volta ad abituare i gatti a mangiare in presenza delle persone, lasciando il cibo a disposizione per tempi sempre più brevi; di solito in 10 gg circa, i gatti, anche i più paurosi, capiscono che devono mangiare con noi presenti, altrimenti non trovano cibo.
3° TOGLIERE TUTTI I CONTENITORI
Lasciare solo la ciotola dell'acqua, non lasciare mai cibo avanzato che si deteriora e attira insetti nocivi alla salute del gatto, oltre a cibare gatti di cui si ignora l'esistenza !
Bisogna conoscere i gatti a cui si dà il cibo, potrebbero esserci femmine non sterili, e quindi cuccioli che erroneamente pensiamo "abbandonati", ma che sono invece nati da gatte che stazionano da mesi senza che ce ne accorgiamo.
Il cibo avanzato segnala il posto dove " gli incivili " possono buttare gatti indesiderati; questo metodo non aiuta nè il gatto abbandonato che difficilmente riuscirà a inserirsi nella colonia, nè la colonia esistente sottoposta a rischio di contagio.
Il cibo avanzato e i contenitori sparsi in giro, sono il motivo principale per il quale la gente resta infastidita e con la scusa dello sporco maltratta i gatti e chi dà loro da mangiare LA STERILIZZAZIONE E' UN ATTO D'AMORE, i gatti sterilizzati hanno minori probabilità di contrarre malattie, i maschi non si allontanano in cerca di femmine e non ritornano feriti o malati, non si altera la loro natura, la colonia rimane più serena e compatta, mangiano di meno e i soldi risparmiati servono a mantenerli meglio !
Allontanare i cuccioli è sofferenza sia per il distacco dall'habitat, sia per il distacco dalle madri che ritornano presto a partorire ed è comunque vietato dalla 281 /91 e di conseguenza sanzionato.
Bisogna far sterilizzare, prevenire l'abbandono , migliorare l'habitat, trovare casa a gatti che per anzianità o per malattie croniche, non possono più vivere all'aperto.
N.B. NORME SANITARIE CORRETTE E COLLABORAZIONE PER LA STERILIZZAZIONE DEI GATTI RANDAGI AL FINE DI OTTENERE UN CONTROLLO DEMOGRAFICO (vedi legge quadro 281/91), SONO ... L ' U N I C O ... MODO DI PROTEGGERE I  GATTI !


A proposito di malattie infettive

Felv leucemia - test valido – malattia incurabile
Fiv aids - test valido- malattia non mortale
fip peritonite infettiva - test poco valido se la malattia non è conclamata
I test non sono validi al 100 specie se la malattia non è conclamata, quindi si sterilizza e si riammette nelle colonia. Tali malattie non sono trasmissibili all’uomo e quindi non esiste motivo per sopprimere i gatti, anche perché in particolare con fif e fip i gatti posso vivere tranquillamente per molti anni senza manifestare malattie.
Mentre la felv è un test più affidabile ed il gatto sopravvive generalmente meno tempo, in ogni caso i gatti vanno soppressi solo nel contento in cui la malattia è conclamata e quindi quando sono in uno stato di sofferenza grave.
La precauzione è quella di non spostare i gatti dal loro habitat naturale, perché anche lo stress di cambiare habitat abbassa le difese immunitarie, oltre a eventualmente contagiare altre colonie.
I gatti randagi quando sterilizzati (tutta la colonia, maschi e femmine) diventano più sani, più belli, e oltretutto in modo naturale servono a prevenire la diffusione di roditori e ofidi.
I gatti liberi che appaiono brutti, con il pelo rovinato, spesso è perché hanno solo problemi dentali, denti marci ecc, quindi hanno dolore a pulirsi.
I gatti che non hanno ricovero adeguato per il freddo, soffrono di rinotracheiti, basterebbe mettere ricoveri in legno per ripararli dal freddo.
Wilma

SEMPRE RIGUARDO LA FIP

segnaliamo un importante contributo pubblicato alla pagina "Info veterinarie" del sito dell'Associazione La Cincia onlus, relativo alla malattia felina FIP, sulla quale c'e' molta confusione e ignoranza e questo puo' costare la vita agli animali:
http://www.lacincia.it/veterinario.html

FIP (peritonite infettiva felina)
Questa malattia ha sempre un esito infausto nell'arco di pochi mesi. Si manifesta con delle masse a carico di organi interni (forma secca) o piu' solitamente con una presenza di liquidi nell'addome (forma umida).
L'incidenza del contagio è del 10-15%. Sono piu' esposti al contagio i cuccioli, i gatti fino all'anno di eta' o i soggetti già debilitati.
Non esiste in Italia un vaccino valido ne' un test rapido attendibile per evidenziare la FIP; la diagnosi sulla base dei soli sintomi puo' in alcuni casi essere errata per cui si consiglia sempre un approfondimento tramite un esame specifico denominato PCR. Si consiglia vivamente di non sopprimere l'animale e si raccomanda di non diffondere l'informazione di "un gatto FIP" senza il supporto di una analisi strumentale.
Riportiamo qui indicazioni piu' approfondite per gli Accertamenti in caso di presunta FIP
Il coronavirus che in alcuni casi, a seguito di una mutazione, dà origine alla FIP e' molto diffuso: circa l'80% dei gatti che vengono infettati non sviluppano poi la patologia ma, per un periodo di alcuni
mesi o anche anni possono essere causa di contagio in quanto espellono il virus attraverso le feci. La presenza del virus nelle feci si puo' individuare in modo certo attraverso un esame di laboratorio detto PCR.
La positività di questo test non deve però intendersi come diagnostico di FIP, ma è indice del fatto che il paziente elimina il virus con le feci. Non vuol cioè dire che il gatto è ammalato di FIP, ma solo che potenzialmente può trasmettere UN Coronavirus (NON la FIP) ad altri soggetti.
Lo stesso esame (come altri: IFA, immunocromatografia) è eseguibile anche su sangue o liquidi organici. Su sangue ha praticamente lo stesso valore diagnostico per la FIP degli altri test, cioè la positività alla PCR non deve intendersi nè come una diagnosi di FIP, nè come un'indicazione predittiva che l'animale svilupperà certamente la malattia, in quanto solo il 5-10% dei gatti che sono portatori del virus sviluppano poi la patologia.
Solo recentemente alcuni laboratori hanno messo a punto una metodica PCR particolare, che evidenzia il Coronavirus nelle cellule bianche del circolo ematico. Tale esame pare avere un maggior valore diagnostico rispetto alla PCR generica.
In conclusione è dunque opportuno comportarsi come segue:
- nei gatti che non presentano alcuna sintomatologia riferibile alla FIP il test PCR - come ogni altro test - non puo' dare indicazioni definitive, salvo confermare la presenza di un coronavirus generico e
la sua eventuale eliminazione fecale. E' chiaro che, in questi casi, e' consigliabile isolare il gatto per alcuni mesi e, dopo questo periodo, ripetere il test. Deve essere altrettanto chiaro che e' molto
facile in una colonia riscontrare dei casi di positivita', anche sino al 90% dei soggetti conviventi.
- Se invece è presente una sintomatologia (addome gonfio, presenza di masse a carico di organi interni, problemi neurologici, ecc) riferibile alla FIP, il solo strumento diagnostico e' l'esame citologico
e/o istologico o la PCR eseguiti sugli organi, tessuti o liquidi organici interessati dalla manifestazione patologica. Questo esame e' sempre consigliabile in quanto la FIP - che e' letale nell'arco di pochi mesi - puo' presentare dei sintomi analoghi ad altre patologie che sono invece curabili.
E' sempre consigliabile comunque rivolgersi ad un centro veterinario specializzato per ottenere ulteriori chiarimenti.
Il paragrafo relativo alla FIP e' stato scritto su indicazioni del Dr. Stefano Bo, Responsabile Scientifico di Elleviti sas, Laboratorio Veterinario Torinese.

Perché è opportuno far sterilizzare un gatto?

Non si conosce il numero di cuccioli che un gatto maschio è in grado di generare, ma si riesce a ipotizzare che una gatta può partorire in media, dai 12 ai 15 cuccioli ogni anno ; è evidente che diventa quasi impossibile trovare un'amorevole sistemazione a tutti i gattini . Abbandonarli dopo lo svezzamento è un'efferata crudeltà; meglio quindi  prendere in considerazione un discorso di prevenzione delle nascite Molti sono contrari alla sterilizzazione, definendola contro natura...........ma
staccare i cuccioli dalla madre ...................è naturale ?
Il gatto maschio, nei periodi di calore, deve sgattaiolare fuori dalle pareti domestiche, non può farne a meno; è inevitabile che la caccia si  traduce in un'allucinante esperienza di privazioni, angherie e lotte all'ultima unghia, c'è chi torna in condizioni spaventose, cieco, denutrito, ferito, coperto di parassiti e qualcuno non torna affatto..........................è naturale ?
Si deve ricordare che i gatti sterilizzati, oltre a rimanere più volentieri a casa, mantengono le loro caratteristiche comportamentali, e sono più longevi.
SAI CHE UNA GATTA IN 5 ANNI AVRA' 147.621 centoquarantasettemilaseicentoventuno DISCENDENTI ?
CREDI DI POTER ASSICURARE UNA BUONA COLLOCAZIONE E UN FUTURO FELICE A OGNUNO DI LORO ?
PENSACI !
LA STERILIZZAZIONE E' UN ATTO D'AMORE

LA CRUDELTA' DI STACCARE I CUCCIOLI DALLA MAMMA !

4 MOTIVI PER I QUALI E' NECESSARIO STERILIZZARE !
  • non è vero che le madri staccano da sole i cuccioli, lo fanno solo per un nuovo calore, ma se sono sterilizzate, continuano il rapporto parentale fino alla morte !
  • Il 90% delle gatte cercano disperate i loro cuccioli per giorni e giorni , anche i cuccioli non partoriti ma solo allattati !
  • I cuccioli hanno bisogno della madre fino al momento della maturità, cioè 4 mesi circa, e anche dei loro simili per l'apprendimento comportamentale corretto !
  • Il 99% viene adottato perchè cucciolo, e ciò presume che le motivazioni sono futili ! solo l' 1 % viene adottato adulto ! .................... perchè ?
fonte : http://www.collettivoanimalista.org

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