Maltrattamento animali, come denunciarlo.

Maltrattamenti Animali, chiunque di noi li può notare, poi a noi la scelta. Voltarci, indignarci, urlare, denunciare… voltarci è orribile, indignarci, okay, ma non è molto utile. Denunciare è importante e per non avere la scusa di non sapere come fare, ecco…come fare.





Legge maltrattamento animali

Quando siamo di fronte ad un maltrattamento animali a deciderlo è la legge. In diritto penale il reato è quello previsto dall’art. 544-ter del codice penale e ci parla di due casi. Il primo è quando “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro”.

Per crudeltà, è bene chiarire cosa si intende. La Corte suprema di Cassazione precisa che c’è crudeltà se si agisce sotto la spinta “di un motivo abbietto o futile” o in presenza, addirittura, di “particolare compiacimento o di insensibilità” per l’azione di maltrattamento animali. Insomma, si tratta di “infliggere gravi sofferenze fisiche senza giustificato motivo”.

Il secondo caso di maltrattamento animali è quando si somministra loro sostanze stupefacenti o vietate procurando un danno alla salute degli stessi. Mi sembra piuttosto chiaro. La stessa legge sul maltrattamento animali prevede anche un aumento di pena “della metà se dai fatti deriva la morte dell’animale”.

Più concretamente, poniamoci il problema del maltrattamento animali quando vediamo o sappiamo che qualcuno cagiona una lesione, li sottopone a sevizie, a comportamenti o fatiche o lavori insopportabili per le loro specifiche caratteristiche, oppure a trattamenti che li danneggiano. Da aggiungere, la somministrazione di droghe o sostanze tossiche.

Un chiarimento, per non stare ad interrogarsi troppo sul perché e sul percome di certe riprovevoli azioni. Il concetto di assenza di necessità di un certo comportamento crudele nei confronti di un animale. Ragioniamo al contrario: atti “violenti” – il meno possibile” – non sono punti solo se, come dice la Corte suprema di Cassazione, sono commessi “per evitare un pericolo imminente o un danno giuridicamente apprezzabile”.

In questo quadro legislativo, aggiornato più volte, resta una ambiguità non da poco: si parla di “lesione” e “sevizie” e si pensa, si ammicca, si da per quasi ovvio che si stia parlando di lesione fisica. Ma se si tratta di percosse che non lasciano danni fisici? E se, senza picchiarlo esplicitamente, mettiamo l’animale in condizioni di paura e o di patimento? Deciderà il giudice, molto probabilmente, valutando il caso.

Legge maltrattamento animali precedente

Un piccolo excursus storico – legale solo per una “curiosità” che fa capire come è cambiato l’atteggiamento degli organi istituzionali e il nostro, di cittadini, rispetto al maltrattamento animali. Oggi la legge parla di “sentimento verso gli animali da parte dei noi umani”, nelle precedenti leggi che riguardavano i casi di maltrattamento animali si faceva riferimento ad un certo vago sentimento di pietà umana. La mentalità è cambiata ufficialmente nel 2004 con la nuova versione della legge di quell’anno, poi ritoccata ancora nel 2010.

Inoltre, prima dell’entrata in vigore della Legge 20 luglio 2004, n. 189, quella che parlava di vaga pietà umana recitava così “Chiunque si incrudelisce verso animali o senza necessità li sottopone a strazio o sevizie o a comportamenti e fatiche insopportabili per le loro caratteristiche (…) o li detiene in condizioni incompatibili con la loro natura o abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’ammenda da euro 1.032 a euro 9.649”. Vorrei far notare che questa disposizione tutelava non gli animali ma la morale umana che avrebbe potuto essere “forse” lesa alla vista di episodi di maltrattamento animali.

Denuncia maltrattamento animali

Per segnalare un caso di maltrattamento animali, sia da privato cittadino, sia da associazione o ente, ci si può rivolgere a qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria: tutti, tutti sono competenti per i reati di maltrattamento animali come dei restanti inerenti ad ambiente e tutela animali. Non è affatto vero, quindi, che, trattandosi di animali, solo le Guardie Zoofile possono essere interpellate. Come loro, con nessuna differenza di efficacia, possiamo denunciare un maltrattamento animali a Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Vigili Urbani, etc…

La denuncia può essere fatta di persona o per telefono, soprattutto se occorre un intervento tempestivo. Dal 2010 anche con un SMS. Quando procediamo contro il maltrattamento animali per iscritto non sono necessari bolli o moduli particolari: carta semplice ma con tutte le informazioni necessarie.

Eventuali testimoni e i nostri dati anagrafici. La denuncia di un maltrattamento animali va poi presentata in un Ufficio della Polizia Giudiziaria o presso la cancelleria del Procuratore della Repubblica presso la Pretura.


Denuncia anonima maltrattamento animali

Dal 2010, precisamente dal 5 Giugno, è possibile fare una denuncia di maltrattamento animali anche in forma anonima, grazie al servizio sms. Tuttora attivato permette di segnalare un maltrattamento animali di cui sappiamo e che abbiamo visto. Il numero a cui inviare le informazioni è il 348 7611439, senza tralasciare il tipo di animale maltrattato, il tipo di maltrattamento e l’indirizzo esatto in cui è avvenuto o tuttora avviene.

Gestito da AIDAA, il servizio provvede poi ad informare le forze dell’ordine del maltrattamento animali per agire: utile perché concede l’anonimato ed è in tempo reale, così è più probabile “beccare” i colpevoli in flagranza di reato. Una bella soddisfazione, anonimamente o meno.


Numero verde maltrattamento animali

Chi chiamare nel caso di maltrattamento animali? Se non vogliamo o non possiamo messaggiare, basta chiamare il numero verde per abbandono o maltrattamento animali: 800 253 608. E’ messo a disposizione dal Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Via mail, che sempre verde e gratis è, e si può procedere scrivendo a cctass@carabinieri.it e in questo caso è possibile allegare anche foto e documentazione scritta o video.

Per completezza segnalo che lo Sportello per i diritti degli animali, aperto al pubblico per informazioni e segnalazioni, attivo in molti Comuni italiani. Attiva e presente anche la LAV, contro il maltrattamento animali, con campagne di informazione e sensibilizzazione, anche attraverso il suo sito www.infolav.org. A proposito di sensibilizzazione, partiamo dalle nuove generazioni a cui consiglio di regalare questi libro di Ermanno Giudici e Nadia Ghiraudo:“Il grido degli innocenti. Cosa si nasconde dietro il mondo dei pets“.

 (Fonte: Pubblicato da Marta Abbà su  www.ideegreen.it)

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