Cassazione: “Vietato tenere aragoste vive in frigo con le chele legate”. Confermata condanna a ristoratore

La decisione a seguito del ricorso presentato dal proprietario di un locale di Campi Bisenzio, ritenuto inammissibile dalla Suprema Corte. L'associazione animalista Lav aveva denunciato le condizioni in cui conservava alcuni crostacei.




“La condanna a carico del titolare del ristorante per maltrattamento di animali, emessa ad aprile 2014 dal Tribunale di Firenze e confermata ora dai giudici, si fonda su dati scientifici – riferisce la Lav -. I crostacei sono in grado di provare dolore e di averne memoria“.

Per la ong animalista la decisione dell’Alta Corte “rappresenta un pronunciamento giudiziario che potrà produrre due effetti”. Innanzitutto, proseguono, “la Polizia dovrà intervenire in seguito alle denunce di cittadini e associazioni per le diffusissime analoghe situazioni in pescherie e supermercati, considerate finora normali”. Inoltre “il Parlamento dovrà emanare una norma di chiaro divieto”. Tutto è iniziato cinque anni fa, quando alcuni agenti delle forze dell’ordine avevano effettuato un doppio sopralluogo nel ristorante di Campi Bisenzio. Lì avevano trovato due frigoriferi con alcuni crostacei vivi conservati tra 1,1 e 4,8 gradi di temperatura. La polizia municipale aveva quindi provveduto a informare la Procura della Repubblica di Firenze di quanto accertato.
(Fonte: ilfattoquotidiano.it) 

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