I palloncini fanno strage di animali e inquinano: per questo hanno iniziato a vietarli



Vietato vendere, usare e distribuire palloncini, pena una multa salatissima. L'ordinanza si sta diffondendo a macchia d'olio in numerose città di tutto il mondo – tra le ultime New Shoream nel Rodhe Island, vicino a New York -, e sebbene possa apparire una vera e propria ‘cattiveria' nei confronti dei più piccoli, si tratta in realtà di una lodevole iniziativa per tutelare fauna e ambiente. Ogni anno, infatti, i palloncini fanno strage di animali, soprattutto di quelli marini – come uccelli, tartarughe e cetacei – che li scambiano per le loro prede naturali. Tutti i palloncini lasciati librare in aria, del resto, anche se non scoppiano prima o poi sono destinati a tornare sulla terra o in mare, trasformandosi in insidiosi inquinanti.

Solo negli ultimi dieci anni, in base ai dati riportati dal progetto “Ballons Blow, Don't Let Them Go” avviato da una ONG che si batte per la tutela dell'ambiente, negli ultimi dieci anni i resti di palloncini trovati nelle spiagge sono in media triplicati. Solo in Gran Bretagna, nel 2016, ne sono stati trovati il 53 percento in più rispetto all'anno precedente. Gli autori dell'iniziativa sottolineano che non bisogna farsi ingannare dalla dicitura “lattice biodegradabile”, dato che un palloncino sgonfio fatto di questo materiale impiega ben quattro anni prima di degradarsi in mare. Un tempo più che sufficiente per trasformarsi in un mortale spuntino per numerose creature.

Sul sito di Balloons Blow sono riportate diverse immagini di animali uccisi dai palloncini; tra essi vi sono anche le pecore, che li scambiano per fogliame ricco di sostanze nutritive. Tra le principali vittime dei palloncini vi sono le tartarughe marine che si cibano di meduse; un palloncino sgonfio per questi rettili, è praticamente indistinguibile dai delicati invertebrati. A rendere ancor più letali questi oggetti sono i nastri colorati e le cordicelle che spesso li decorano, che aggrovigliandosi attorno agli animali li uccidono dopo una lentissima agonia. Talvolta, invece, restando bloccati nel tratto digerente del malcapitato assieme alla gomma, provocando una dolorosa morte per denutrizione.

A dire basta al danno ambientale causato da questi insidiosi rifiuti plastici oggi vi sono numerose città costiere australiane, americane e canadesi, e il divieto di vendere i palloncini è stato introdotto anche nel comune di Maruggio, in Puglia. Dopo le cannucce, i guanti in lattice monouso e le stoviglie di plastica usa e getta, dunque, anche questi oggetti sono finiti sul banco degli imputati. Ogni anno gettiamo in mare 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, e se non si agisce con simili iniziative, entro il 2050 negli oceani di tutto il mondo ci sarà più plastica che pesce.

(Fonte: http://scienze.fanpage.it/)

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