No a guinzaglio e museruola nei parchi per i cani «pericolosi»



Annullata l’ordinanza per i sindaci dei comuni: resta impossibile stabilire in base alla razza o ai suoi incroci il rischio di maggior aggressività. Il ministero della Salute ha modificato il suo provvedimento ritenendolo in sostanza «inutile»

No a guinzaglio e museruola obbligatori nei parchi cittadini per Pit bull, American Bulldog, Dogo Argentino e Rottweiler, le razze canine ritenute pericolose dall’ordinanza del ministero della Sanità pubblicata il 12 dicembre 2006. Stop all’ordinanza contingibile e urgente adottata dal sindaco del Comune per tutelare le aree verdi del territorio amministrato perché «il rischio di una maggiore aggressività non può essere stabilito in base alla razza o ai suoi incroci»: la stessa amministrazione centrale ha modificato il suo originario provvedimento ritenendolo in sostanza inutile. È quanto emerge dalla sentenza 392/18, pubblicata dalla terza sezione del Tar Puglia.
Sì dunque al ricorso proposto da un’associazione ambientalista: nessun dubbio che debba riconoscersi la «corretta relazione uomo animale». È indiscriminata e astratta l’ordinanza del sindaco che impone le precauzioni alle razze a rischio: l’obbligo non trova alcuna razionale giustificazione nelle evidenze scientifiche. Pesano dunque sulla bocciatura del provvedimento gli studi e la letteratura veterinaria prodotti dall’associazione. D’altronde il ministero della Salute ha modificato l’ordinanza del 2006 ammettendo che gli episodi di aggressione non sono diminuiti con l’obbligo assoluto di guinzaglio e museruola per le razze messe all’indice, che comprendevano il Fila brazileiro e il Pit bull mastiff. Il provvedimento del Comune risulta in contrasto con le successive disposizioni dell’amministrazione centrale. 

Fonte: ANIMA-LEX  - Cassazione.net


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