In Lussemburgo no animali da pelliccia e stop pulcini tritati vivi!



Era il 2016 quando è stata presentata in Lussemburgo una proposta di legge che tutelasse i diritti animali e vietasse gli allevamenti di animali da pelliccia. Oggi quel provvedimento è realtà.
« Gli animali non sono più considerati una cosa, ma come esseri viventi non umani dotati di sensibilità e detentori di diritti specifici. »

Questo è ciò che dichiara ufficialmente il governo in una nota. Il 6 giugno infatti il piccolo Granducato ha approvato un pacchetto di norme d’avanguardia per la protezione degli animali che vanno a svecchiare completamente la legislazione sul tema, ferma nel paese dal 1993.

Il disegno di legge proposto dal ministro dell’Agricoltura Fernand Etgen diventerà operativo nell’ottobre di quest’anno e rafforzerà i diritti animali obbligando tutti a rispettare la loro dignità.

Cosa prevede la norma?

La legge tocca molti punti, ecco i principi fondamentali su cui si fonda.
Non si potrà più allevare alcun essere vivente al solo scopo di ottenerne la pelle, pelo o la pelliccia.
Sarà proibito uccidere o far uccidere un animale inutilmente.
Qualsiasi intervento su un animale vertebrato che causa dolore o sofferenza dovrà essere eseguito in anestesia.
Ognuno avrà l’obbligo di salvare un animale sofferente, ferito o in pericolo esattamente come è previsto in caso di un essere umano.
Gli animali potranno essere uccisi solo dopo essere stati storditi (eccezioni solo per la caccia e la pesca ricreativa).
Ci sarà il divieto di possedere determinati animali e obblighi specifici di cura da rispettare per una persona che detiene quelli consentiti.
La violazione dei nuovi diritti animali può prevedere il pagamento di multe salatissime – fino a 200.000 euro – e tre anni di detenzione nei casi più gravi.

Le conseguenze più importanti per gli animali “da reddito”

Il Lussemburgo diventa così l’undicesimo stato dell’UE a vietare la produzione di animali da pelliccia sul proprio territorio. Il provvedimento è simbolico, ma importante; mira infatti ad impedire l’eventuale costruzione di nuove strutture, visto che attualmente il paese non ha allevamenti di questo tipo. Si tratta di un ulteriore messaggio al Governo italiano: è ora di fare lo stesso passo anche qui da noi!
Il Lussemburgo sarà inoltre il primo paese ad impedire l’uccisione sistematica dei pulcini maschi – procedura standardizzata in tutti gli incubatoi per allevamenti di galline ovaiole – o vitelli nel caso degli allevamenti di mucche da latte (in molti casi vengono uccisi alla nascita per evitare i costi necessari a mantenerli in vita fino alla vendita e/o alla macellazione).

La speranza per il futuro

Il ministro dell’Agricoltura promotore della nuova legge sui diritti animali non pensa affatto che il suo paese sia ad un punto d’arrivo, ma piuttosto che abbia fatto un primo grande passo verso prospettive ancora migliori per tutti gli esseri viventi non umani.
« Questo disegno di legge innova, modernizza, apporta più rigore e precisione. Ma sono convinto che, grazie all’evoluzione tecnologica e alla ricerca scientifica, non dovremo aspettare altri 30 anni per aggiornare di nuovo questo testo. »
La nuova legislazione del Lussemburgo, così come la proposta di un codice per il benessere degli animali in Vallonia, fanno ben sperare quelli che come noi pensano che un mondo senza sfruttamento animale sia possibile e necessario.

 (Fonte: https://www.essereanimali.org/2018/06/nuova-legge-lussemburgo-diritti-animali/ )

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