Tagliare le corde vocali agli animali: cosa dice la legge




È una pratica diffusa in tutto il mondo, ma la nostra legislazione è abbastanza chiara. Scopriamo insieme se è possibile tagliare le corde vocali agli animali.


Avete mai notato che alcuni cani hanno le orecchie e la coda tagliate? Sapevate che ad alcuni esemplari, in passato, venivano tagliate le corde vocali perché abbaiavano troppo? Dal 2011, è entrata in vigore nel nostro paese la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia. Si tratta della «ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno».

I divieti

All’interno di tale Convenzione si specifica, prima di tutto, il significato del termine «animale da compagnia», in seguito si delineano i principi fondamentali per il loro benessere e mantenimento. Ciò su cui ci soffermiamo oggi è però l’Articolo 10, consacrato agli interventi chirurgici. In esso, si vieta il taglio di coda e orecchie, la recisione di corde vocali e l’asportazione di unghie e denti. 
Le eccezioni a questi divieti saranno autorizzate solo se il veterinario ritiene che uno di questi interventi possa essere benefico per la salute dell’animale o per impedirne la riproduzione. In effetti, queste operazioni venivano un tempo effettuate per un motivo puramente estetico. Con queste norme si mette l’accento sulla salute dell’animale e non sulla sua estetica. 
Si legge, infatti che «tutti gli interventi aventi finalità estetica, compresi gli interventi morfologici per adeguamento a standard di razza, sono severamente vietati e non è prevista alcuna eccezione a tale
specifica regola. Eventuali violazioni dell’Art. 10, comma 1, si configurano come violazione deontologica e violazione penalmente rilevante ai sensi dell’art. 544 ter del Codice Penale.»

E negli altri paesi? 

Gli interventi chirurgici a finalità estetica sono vietati in diversi paesi:
Austria, Australia, Germania, Grecia, Norvegia, Paesi Bassi e Svezia. Purtroppo, però, in altri stati queste pratiche vengono ancora messe in atto. Celebre è il caso dell’Oregon, Stati Uniti d’America, in cui, nel 2017, la Corte d’Appello ha ordinati a degli allevatori di mastini tibetani di farli operare e recidere loro le corde vocali. 
In America, solo in due stati (Pennsylvania e Maryland) è prevista qualche limitazione sul taglio
della coda, che può essere effettuato sotto anestesia e su esemplari di cane molto giovane. 

Le conseguenze di queste pratiche

La recisione delle corde vocali, come il taglio di coda e orecchie, sono delle vere e proprie amputazioni che influenzano completamente la comunicazione e la vita dell’animale. Il cane, animale su cui questi interventi sono maggiormente praticati, utilizza la coda, orecchie e abbaio per comunicare e, quindi, una volta subita un’amputazione del genere si trova a non riuscire a farsi comprendere, cadendo così in un grande stato angoscia.

(Fonte: www.wamiz.it)


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