Partecipiamo Viviamo Curiamo il Sarno - Evento Prima Pietra





Partecipiamo Viviamo Curiamo il Sarno - Evento Prima Pietra - presso Azienda Agricola "Montoro", Masseria Pigliuocco, Sarno 30 ott 2019 - Si parte con l'intervento di riqualificazione del lungofiume sul Rio Santa Marina a Lavorate
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TESTO DELL'ARTICOLO:

CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno: associazioni, amministrazioni, università e enti di ricerca si mettono in rete per rendere il Parco del Fiume Sarno un presidio dello sviluppo sostenibile, anche con l’avvio di un “Contratto di Fiume”. Ieri la posa della prima pietra per la riqualificazione del lungofiume, presso l’azienda agricola Montoro a Masseria Pigliuocco di Lavorate di Sarno. Condivisione, consapevolezza e corresponsabilità delle associazioni, della comunità e delle istituzioni locali per rafforzare il ruolo della cittadinanza attiva e responsabile in chiave integrativa, complementare e sinergica, attraverso la diffusione della conoscenza dei rischi, il monitoraggio della biodiversità e dell’ambiente fluviale nel quadro della citizen scienze. Questi i principali ingredienti del Progetto CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno sostenuto dalla Fondazione con il Sud avente come capofila Legambiente e l’Ente parco regionale del Bacino idrografico del fiume Sarno come organo di gestione. Al progetto è stato riconosciuto un finanziamento di 260 mila euro. La quota di questo segmento, che prevede la costruzione di un lungofiume costruito con staccionate in legno e tavolame per l’attraversamento, è di poco più di 50 mila euro e saranno costruiti 700 metri circa di lungofiume.
“E’ un progetto che ha momenti di educazione, di scuola di vita all’interno della natura, ed ha un ritaglio di rifunzionalizzazione di un percorso del fiume. – spiega il presidente dell’Ente Parco fiume Sarno Antonio Crescenzo - Abbiamo scelto quest’area per la relativa ancora buona qualità delle acque, che possa consentire alle scolaresche non più di vivere o di sentir parlare del fiume come qualcosa che poi non possano andare materialmente a vedere, e lungo il quale non possono passeggiare. Abbiamo ottenuto che potessimo farlo di una ampiezza tale che consenta anche ai portatori di handicap di poter venire lungo questo percorso. Un percorso che non vedrà il cemento ma avrà il legno come momento fondamentale. Avremo la piantumazione di piante autoctone lungo l’argine, in maniera tale che possa riqualificare il fiume ed essere di ostacolo ad eventuali detriti che possano giungere nel fiume. Ci auguriamo che possa essere un momento iniziale di un percorso che mano mano che la qualità delle acque del fiume migliora anche più valle l’ente parco, insieme a tutti gli altri enti che volessero farsi carico di questo tipo di problema, seguire la evoluzione della bonifica del fiume con interventi tali che possa il fiume essere riguadagnato ai cittadini. Perché solamente se i cittadini tutti potranno risentire il fiume come qualcosa di proprio è probabile che determinati scempi possono non più avvenire. Se lo si vede sempre come qualcosa che riguarda il dirimpettaio e non se stesso e allora probabilmente il futuro non sarà roseo come speriamo che avvenga perché altrimenti la pagheremo cara più di quanto non la stiamo già pagando”.

Il progetto mira a ridurre tre rischi ambientali presenti all’interno del Parco regionale del Fiume Sarno

Il progetto mira a ridurre tre rischi ambientali presenti all’interno del Parco regionale del Fiume Sarno: inquinamento, incendi e perdita di biodiversità. Con riferimento ai primi due rischi, si prevede di organizzare una serie di interventi di vigilanza: campi di volontariato (120 partecipanti) per l’avvistamento di incendi e eventuale allerta delle strutture deputate allo spegnimento (circa 30 segnalazioni); verifiche antinquinamento degli scarichi pubblici e privati – in collaborazione con le autorità preposte; contrasto all’abbandono di rifiuti (30 casi segnalati alle autorità); attività di protezione civile. Per tutelare la biodiversità si intende, invece, realizzare un monitoraggio dell’ecosistema – principalmente faunistico – delle zone umide di Longola e della foce del Sarno, al fine di garantire la conservazione di almeno 15 specie di uccelli che stazionano o transitano (sosta migratoria) in tali aree. Inoltre, si prevede di realizzare un’attività di vigilanza sul patrimonio ittico e interventi di tutela dei funghi e dei prodotti di sottobosco. Previsto, altresì, un intervento di riqualificazione fluviale attraverso la piantumazione di specie tipiche perifluviali utile a stabilizzare gli argini e di conseguenza a ridurre il rischio di dissesto. Contemporaneamente verrebbero realizzati degli interventi (es. staccionate in legno, tavolame per l’attraversamento) volti a garantire la fruizione sicura di questo tratto di fiume. Infine, si intende realizzare incontri pubblici, eventi di pulizia di spiagge, attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale a favore di studenti, imprese, associazioni, istituzioni e cittadini.

(Fonte: www.puntoagronews.it)
















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