La sentenza, Comuni non possono vietare l’accesso nei parchi ai cani


La sentenza, Comuni non possono vietare l’accesso nei parchi ai cani


LA SENTENZA. I parchi comunali non possono vietare l’accesso ai cani se questi hanno un collare e sono accompagnati dal padrone ‘armato’ di paletta per raccogliere gli escrementi.
E’ quanto stabilito dal Tar della Lombardia nei giorni scorsi, sezione distaccata di Brescia, che ha così accolto il ricorso di un'associazione animalista e annullato l'ordinanza del comune che aveva proibito l'accesso indiscriminato ai cani in tutte le aree verdi pubbliche.
Non si può fare.
Secondo i giudici l’ordinanza sindacale che rechi il divieto assoluto di introdurre cani, anche se custoditi, nelle aree destinate a verde pubblico «risulta essere eccessivamente limitativa della libertà di circolazione delle persone ed è comunque posta in violazione dei principi di adeguatezza e proporzionalità».
Sempre nella sentenza si sottolinea che è compito dell'Ente locale «mantenere il decoro e l'igiene pubblica, nonché la sicurezza dei cittadini» e queste possono essere soddisfatte «attraverso l’attivazione dei mezzi di controllo e di sanzione rispetto all’obbligo per gli accompagnatori o i custodi di cani di rimuovere le eventuali deiezioni con appositi strumenti e di condurli in aree pubbliche con idonee modalità di custodia (guinzaglio e museruola) trattandosi di obblighi imposti dalla disciplina generale statale».
Dunque, specificano i giudici, il sindaco può fronteggiare comportamenti incivili da parte dei conduttori di cani, per prevenire le negative conseguenze delle condotte ma non può sbarrare l’accesso.
Una ordinanza che invece vieti indiscriminatamente l’ingresso dei cani, ribadiscono i giudici, «è posta in violazione dei principi di adeguatezza e di proporzionalità dell’azione amministrativa, atteso che lo scopo di mantenere il decoro e l’igiene pubblica, nonché la sicurezza dei cittadini, è già adeguatamente soddisfatto attraverso l’imposizione, di cui alla disciplina statale, agli accompagnatori o custodi di cani di rimuovere le eventuali deiezioni con appositi strumenti e di condurli al guinzaglio».

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