L'inquinamento e la strage di bambini nel mondo




Centinaia di migliaia di morti innocenti ogni anno che potrebbero essere evitate se solo i leader mondiali avessero fatto davvero quello che da decenni, dai tempi del protocollo di Kyoto, il primo (https://www.reteclima.it/protocollo-di-kyoto/ ) promettono di fare. Promesse che, fino ad ora, sembrano finite nel dimenticatoio.
“Una morte su quattro fra i bambini sotto i cinque anni di età è attribuibile a un ambiente insalubre”. È questa la dichiarazione shock dell’Organizzazione mondiale della sanità. I numeri sono spaventosi: 270.000 bambini morti durante il primo mese di vita per cause che potrebbero essere evitate consentendo un accesso all’acqua pulita, a servizi igienico-sanitari idonei e riducendo l’inquinamento atmosferico; altri 570.000 bambini sotto i 5 anni morti per infezioni respiratorie (come la polmonite), attribuibili all’inquinamento dell’aria interna ed esterna, o a causa del tabagismo di altri. E ancora: 361.000 bambini morti di diarrea per l’impossibilità di accedere a fonti di acqua potabile, servizi igienico-sanitari e di igiene. Almeno 200.000 bambini morti di malaria e altrettanti per eventi involontari attribuibili all’ambiente, come l’avvelenamento, cadute o annegamento.
(nella foto di OMS i Bambini della Papua Nuova Guinea )


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