Liberati 200 animali e chiuso il laboratorio tedesco che torturava scimmie, cani e gatti.


Le foto e i video, girati presso il Laboratory of Pharmacology and Toxicology (LPT), in Germania e diffusi dalle associazioni Cruelty Free International e Soko Tierschutz, mostravano cani tenuti in gabbie sporche di sangue e feci e scimmie terrorizzate, sottoposte a vere e proprie torture.
Dopo la diffusione delle immagini shock, le autorità hanno avviato un’indagine che ha portato alla revoca della licenza per il laboratorio: ora la struttura dovrà chiudere e consegnare tutti gli animali attualmente detenuti.

Al momento sono rimasti ancora 96 cani rinchiusi nel laboratorio, mentre altri 80 sono stati già messi in salvo, insieme a 49 gatti, trasportati presso centri per il recupero e il benessere animale.

 “Siamo lieti che le autorità abbiano preso provvedimenti per ritenere responsabile la LPT. Livelli di crudeltà verso gli animali e violazioni della legge esposti dalla nostra indagine sono totalmente inaccettabili. Le nostre scoperte hanno sollevato il coperchio del segreto che continua a circondare l’uso di animali in questi test obsoleti e sottolinea la necessità di una revisione dei test di tossicità in tutta Europa.Crudeltà di questa natura non possono avere luogo in nessun laboratorio” ha commentato Kerry Postlewhite, di Cruelty Free International.

In totale verranno salvati 200 animali, ma purtroppo l’ordinanza è arrivata tardi per i macachi: i poveri primati sono stati purtroppo venduti a un laboratorio olandese prima di poter essere soccorsi.
I macachi erano forse tra gli animali a ricevere i trattamenti peggiori, costretti a vivere in gabbie piccolissime, afferrati con violenza per il collo e immobilizzati durante gli esperimenti. I poveri animali, a causa dei maltrattamenti, mostravano evidenti segni di sofferenza e comportamenti compulsivi.

Purtoppo la revoca della licenza è arrivata tardi per loro, ma consola che in questo laboratorio non verranno più inflitte sofferenze ad altri animali.

(Fonte:  www.greenme.it)


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