Un sistema intelligente per monitorare e proteggere la fauna selvatica, riducendo i conflitti tra animali e attività umane nel cuore del Parco d’Abruzzo.
Nel cuore dell’Appennino centrale, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise – fondato nel 1923 e noto per ospitare il lupo appenninico, l’orso bruno marsicano e lo stambecco abruzzese – ospita oggi una sperimentazione tecnologica d’avanguardia: WADAS (Wild Animal Detection and Alert System), un sistema open source ideato dall’associazione Salviamo l’Orso, in collaborazione con il PNALM e l’Università dell’Aquila.
Tecnologia semplice, efficace e a basso impatto
Il sistema WADAS utilizza un’intelligenza artificiale installata su computer dotati di processori di ultima generazione. Questo permette al sistema di funzionare direttamente sul posto, senza bisogno di internet o collegamenti al cloud, rendendolo ideale per ambienti naturali e isolati.
Le immagini degli animali vengono raccolte da telecamere speciali, capaci di riprendere anche di notte senza emettere luce visibile (quindi senza disturbare la fauna). Queste videocamere hanno un’alta risoluzione (4K) e possono ruotare per seguire i movimenti, offrendo così un controllo preciso e rispettoso dell’ambiente.
Funzionalità principali del sistema
WADAS offre un flusso operativo completo:
- Detection: analisi in tempo reale delle immagini catturate e identificazione della presenza animale.
- Classification: riconoscimento della specie con percentuali di accuratezza visibili nel contorno rilevato.
- Notification: invio immediato di allerta tramite email, WhatsApp o Telegram, configurabile per specie specifiche come l’orso marsicano.
- Actuation: possibilità di attivare dispositivi remoti: segnali luminosi, display stradali, mangiatoie automatizzate, per prevenire incidenti nelle zone di conflitto tra fauna e comunità umane.
I dati raccolti vengono salvati in un database accessibile via interfaccia web, per la consultazione rapida da parte di più utenti autorizzati WADAS.
Primi risultati e impatto sul territorio
I test sul campo, avviati all’inizio del 2025, hanno evidenziato un tasso di accuratezza del 97,4% nella rilevazione e classificazione degli animali selvatici. Luciano Sammarone, direttore del PNALM, sottolinea che la tecnologia permette di monitorare specie e habitat con minimo disturbo, fornendo dati utili per pianificazioni efficaci. Stefano Orlandini di Salviamo l’Orso evidenzia come WADAS nasca per mitigare il rischio di investimenti stradali di fauna di grossa taglia, un’emergenza rilevante per l’orso marsicano e per la sicurezza degli automobilisti.
Un modello replicabile per la protezione della biodiversità
WADAS è open source e pensato per essere adottato da
enti pubblici, ONG e ricercatori. L’obiettivo è offrire una soluzione
accessibile e adattabile anche ad altri contesti di conservazione.
Grazie
alla collaborazione tra tecnologia avanzata e conoscenza locale – della
fauna, del territorio e delle comunità – WADAS si configura come un modello virtuoso di innovazione sostenibile, capace di unire conservazione e convivenza pacifica tra uomini e natura.
Un alleato della biodiversità
Il progetto WADAS rappresenta una svolta nella salvaguardia della fauna selvatica italiana: unendo l’intelligenza artificiale all’esperienza sul campo del PNALM e di Salviamo l’Orso, crea uno strumento pratico, efficiente e rispettoso dell’ambiente. Un esempio concreto di come la tecnologia, se condivisa e adattata con sensibilità, possa diventare alleata della biodiversità e delle comunità che vivono accanto a essa.
Foto: WADAS e Facebook / Salviamo l’orso
(Fonte: petme.it)
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