DOSSIER AIDAA: 1600 COMUNI ITALIANI FUORILEGGE SUL RANDAGISMO



Cani abbandonati oppure maltrattati e uccisi senza avere giustizia.


In Italia sono 1.650 i comuni fuorilegge che non hanno un canile comunale o una convenzione con un canile consortile o gestito dall’asl o con un canile rifugio, dove ricoverare i cani abbandonati e randagi.

Sul fronte dei maltrattamenti invece risultano migliaia le cause «dimenticate» che non arrivano neanche in tribunale. Questo il quadro emerso dal dossier dell’associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa), che ha inviato una lettera al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e al presidente dell’Anci, Leonardo Domenici, domandando un incontro per presentare i dati raccolti sulla situazione in materia di tutela degli animali.

Il primo dato sui comuni emerge «da una prima verifica generale sulla base di Asl e anagrafe canina» spiega Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa, che fa un appello perchè la legge sia rispettata. Secondo un’anticipazione del dossier, sono oltre 1.200 i centri che non dispongono di un servizio di cattura dei cani randagi. E nel capitolo della difesa degli amici a quattro zampe, su 15 mila fra denunce ed esposti presentati nel corso degli ultimi dodici mesi per cause di maltrattamento ed uccisione a danno dei cani presentate dai singoli cittadini e associazioni in tutta Italia, sono arrivati in tribunale solo 160 casi.

Ma l’associazione ha voluto anche controllare direttamente alcuni comuni sulla questione canili, partendo dal Sud Italia.

«In tre anni abbiamo contattato 1.200 comuni, presi a campione partendo dal Sud - afferma Croce - cioè Sicilia, Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo e stiamo cominciando nel Lazio. Di questi sono oltre 350 che abbiamo accertato non in regola con la legge e per i quali è avviata una causa in tribunale». Maggiori irregolarità sono rilevate in Sicilia, Campania e Abruzzo. «La responsabilità è dei sindaci» sottolinea Croce, specie al Sud e nelle isole, «dove vivono allo stato brado circa 280mila cani, sugli oltre 440mila cani nelle stesse condizioni stimati in Italia. Solo nei mesi di luglio e agosto valutiamo siano stati abbandonati qualcosa come 11.500 cani e di questi solo un terzo sono entrati nei canili italiani».

Sul fronte maltrattamenti di cani, sulla base dei dati raccolti da Aidaa, il 76% delle denunce presentate riguarda quelli avvenuti in casa, con circa 11.440 casi. L’anno scorso però, l’associazione trova solo 44 processi celebrati contro persone accusate di maltrattamenti contro cani o di uccisione di cani, di cui solo 19 con sentenze di condanna, in 16 casi limitata ad una multa. Tre le condanne al carcere, ma senza che nessuno sia finito in galera. Non troppo diversa la situazione per reati e maltrattamenti di animali che non siano cani: l’Aidaa ha raccolto materiale per 1.250 denunce ed esposti, ma di questi a giudizio ne sono arrivati solo 17. Sono poi 25mila l’anno i gatti per i quali viene fatta denuncia di smarrimento, per le quali non si ha un seguito.

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