GREEN HILL, LA FABBRICA DELLA VIVISEZIONE A MONTICHIARI

DICIAMO "NO"
ALL'ALLEVAMENTO DI MONTICHIARI
E "NO" ALLA VIVISEZIONE


 


Nei laboratori di vivisezione italiani vengono utilizzati e uccisi più di 4000 cani ogni anno. In tutta Europa i cani vittime di questi esperimenti sono almeno 22.000.

Da dove arrivano tutte queste cavie da esperimento?

Gli animali arrivano nei laboratori grazie a ditte specializzate nella loro produzione, vere e proprie fabbriche per le quali questi splendidi esseri viventi sono solamente oggetti da cui trarre il massimo profitto. Si tratta di allevamenti autorizzati dal governo a farli riprodurre e spedirli verso un triste destino. Uno di questi è Green Hill, situato a Montichiari (BS), l’unico che alleva cani da laboratorio in Italia e uno dei più grandi in Europa.

Già 2.500 beagle, tra riproduttori e cuccioli, sono rinchiusi in gabbia dentro a cinque capannoni chiusi, senza finestre, senza spazi all’aperto e senza aria o luce naturali. Questo è l’allevamento Green Hill.

Questi animali nella loro vita vedranno solamente gabbie e tavoli operatori, nient’altro. Verranno considerati come numeri e mai come individui, ognuno con le proprie peculiarità e le propria capacità di provare emozioni, paura e dolore.

Come se non bastasse Green Hill ha in cantiere un progetto di espansione che con la costruzione di altri capannoni porterebbe a ben 5.000 i cani presenti dentro l’allevamento e incrementerebbe il loro utilizzo nei laboratori, facendo diventare Montichiari il fulcro della vivisezione canina in tutta Europa.

Numeri che possono sembrare incredibili e che devono far capire l’enormità del problema vivisezione, una macchina che macina vite giorno dopo giorno nei centri di ricerca privati, universitari e militari.

“Il Comune e la Asl di Montichiari hanno la possibilità di fermare l’ampliamento di Green Hill” – Affermano gli organizzatori della campagna di proteste – “Si tratta di una emergenza senza precedenti e siamo pronti a batterci per fare in modo che venga immediatamente bloccato questo folle progetto e che si possa perfino considerare la chiusura definitiva di questa azienda”.

Negli scorsi anni il movimento antivivisezionista italiano ha combattuto una campagna per la chiusura dell’allevamento Stefano Morini di San Polo d’Enza (RE), che per trent’anni ha dominato il mercato italiano “producendo” cani e molte specie di roditori per i laboratori di vivisezione. Grazie ad una tenace battaglia gli animalisti sono riusciti a frenare il mercato di questo allevamento e farlo chiudere.

Continuano gli organizzatori del corteo del 24 aprile: “I cani presenti adesso dentro l’allevamento Morini, in procinto di chiudere, sono scampati alla vivisezione ma sono ugualmente vittime della mentalità che li ha resi oggetti e li ha privati di una vita dignitosa. Dobbiamo fermare un progetto che di fatto aumenterà le migliaia di vittime innocenti di questa atrocità”

Nei laboratori farmaceutici, universitari, privati e militari di tutto il mondo i cani di Green Hill vengono sottoposti ad esperimenti di tossicologia, costretti ad inalare o ingerire sostanze fino agli spasmi e alla morte, ad operazioni dolorose e cruente, a fratture per studiarne la calcificazione ossea, perfino ad esperimenti sulle disfunzioni erettili.. Vengono usati, uccisi, sezionati e poi gettati via. Come fossero oggetti.

Uno di questi laboratori che si rifornisce da Green Hill è il famigerato Huntingdon Life Sciences, con due sedi in Inghilterra e una negli Stati Uniti, il più grande centro di tossicologia in Europa, l’unico a cui siano mai state tolte temporaneamente le licenze per comprovate sevizie verso gli animali. Filmati ripresi di nascosto nel 1996 da una giornalista di Channel 4 hanno documentato cuccioli di beagle presi a pugni sul muso, lanciati contro i muri, fatti morire nelle gabbie, sezionati a cuore battente. Una recente investigazione del 2008, ben dodici anni dopo, ha trovato le stesse condizioni e gli stessi metodi di lavoro. Questa è la vivisezione.

Il 24 aprile gli animalisti antivivisezionisti di tutta Italia si sono mobilitati  invadendo Montichiari per esprimere il proprio NO a questo allevamento e alla vivisezione.

Per informazioni: www.fermaregreenhill.net

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