Bambini e animali: una coabitazione felice

Ultimamente mi è capitato spesso di pubblicare richieste di adozioni di cani e gatti messi alla porta dopo l'arrivo di un bimbo in casa. Ogni volta ho pensato alla grande tristezza e al grande trauma subito dal nostro amico a 4 zampe nel ritrovarsi, improvvisamente, privato delle sue attenzioni, delle sue comodità e costretto ad essere sballotato da un posto all'altro nell'attesa di trovare una nuova famiglia che gli restituisca l'amore perduto. I più fortunati riescono a trovarla, ma molti di questi animali consumeranno tutti i giorni della loro esistenza  rinchiusi nei canili o nei gattili, nell'attesa che qualcuno della loro vecchia famiglia li riporti a casa.

Leggendo notizie sugli animali, mi è capitato sotto gli occhi questo articolo tratto da www.sanihelp.it che dovrebbe aiutare a riflettere sull'importanza del rapporto bambino-animale, prima di pensare che l'unica soluzione per salvaguardare la salute di un bimbo sia quella di mandare via l'animale.  Ovviamente l'intenzione non è quella di imporre la scelta di tenere cani e gatti in casa a tutti i costi, ma di giungere a tale decisione con consapevolezza, dopo essersi informati sui benefici che tale coabitazione può dare al piccolo.





Di seguito alcuni consigli di sanihelp.it :

Affidare l’animale di casa ai propri figli li responsabilizza, li abitua a prendere delle decisioni e a curarsi dei più deboli. Il morbido quadrupede è un comodo amico del cuore per i piccini e gli adolescenti: un amico che ascolta, non giudica, non sgrida e soprattutto non fa la spia, che fa compagnia durante le punizioni, che permette, accarezzandolo, di sfogare la rabbia dopo un litigio o un dispiacere.

Tutti questi benefici non significano dare assoluta fiducia all’animale, né libertà incondizionata al bambino, anzi i controlli a entrambi devono essere sempre assidui. In particolare:

1. Non allontanate mai malamente la bestiola dal bambino, anzi fatelo partecipare alla nuova vita famigliare, dandogli la possibilità di annusare il bebè ogni volta che vuole: da qui passa la sua accettazione del nuovo arrivato nel branco.

2. Lasciate pure che il piccolo accarezzi l’animale, guidatene la manina, tenendolo anche a debita distanza se occorre; non permettetegli di innervosirlo, ma non impeditegli di avvicinarsi. E non appena sarà più grande insegnategli dei giochi da fare insieme, basta pochissimo, come far rotolare una palla, lanciare un oggetto, aprire una scatola di cartone, appendere un oggetto a un filo e farlo saltellare.

3. Gli animali conoscono e amano i piccoli che abitano nella loro casa, mentre possono reagire male alle sollecitazioni di estranei: se un bimbo particolarmente vivace urla, gesticola, gli corre incontro, l’animale può interpretarlo come una minaccia: un cane può aggredirlo, un gatto può graffiarlo. Attenzione quindi quando ospitate un amichetto di vostro figlio!

Il rapporto con un animale - viene spiegato nell'articolo - riporta in primo piano l’importanza del linguaggio non verbale, mimico e gestuale, un tipo di comunicazione che prevale nei bambini fino ai due-tre anni. Con un cane e un gatto il bambino impara il confronto e la comunicazione nel modo che gli è più consono: il gioco. Il bimbo impara tante cose da un animale domestico: per esempio, vede che i gatti mangiano senza sporcarsi e che dopo ogni pasto, si lavano il muso, si lisciano i baffi, si puliscono il mantello e solo dopo si sistemano per fare un sonnellino; da un cane, impara che c’è un tempo per giocare e un tempo per lavorare.

Commenti

  1. In Piemonte il 3 giugno doveva esserci il referendum sulla caccia, l'hanno fatto saltare.

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