Sentenza Corte di Cassazione n. 25229 del 13 luglio 2005 : cani in celle anguste, sì al sequestro del rifugio e degli animali.

Sentenza Corte di Cassazione n. 25229 del 13 luglio 2005 : cani in celle anguste, sì al sequestro del rifugio e degli animali.


Tenere i cani in celle anguste e fatiscenti lede il sentimento per gli animali ed è quindi legittimo sequestrare i canili nei quali gli animali vengono tenuti così come è legittimo sequestrare gli animali.
Lo ha sancito la Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso della titolare di un canile in provincia di Savona, indagata per maltrattamento di animali e detenzione di animali in condizioni incompatibili  con la loro natura.
Per la Suprema Corte, il sequestro di un rifugio scatta a prescindere dalle promesse del titolare di “effettuare opportuni lavori strutturali e di pulizia per una migliore sistemazione dei cani”.

La vicende risale ai primi mesi del 2005 quando, in seguito a un sopralluogo  del Corpo Forestale dello Stato e dei Servizi Veterinari della ASL, era risultato che i cani del canile “venivano custoditi in celle fatiscenti, anguste, totalmente buie, prove di acqua e sporche”. Il gip del Tribunale di Savona dispose  il sequestro preventivo del canile e degli animali in esso ricoverati.
Contro la decisione si è opposta, fino ad arrivare alla Cassazione, la titolare del rifugio facendo notare che le irregolarità riscontrate non erano gravi  e che in ogni caso il sequestro avrebbe dovuto essere effettuato solo successivamente, nel caso in cui i lavori strutturali e di pulizia non avessero garantito “adeguata ospitalità degli animali”.
La Terza sezione penale  della Suprema Corte, con sentenza n. 25229 ha respinto il ricorso della titolare del canile, facendo notare che “il provvedimento amministrativo di assegnazione a O.T. di un termine per il completamento di lavori strutturali e di pulizia tali da rendere il canile idoneo alla custodia degli animali non incidono sulle valutazioni dei giudici e sulle determinazioni consequenziali, adottate legittimamente”. (13 luglio 2005)

 

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