Due anni addietro, in Piemonte, picchiarono un gatto facendogli poi bere l'amaro del veterinario.
GEAPRESS
– Era già in carcere per altri motivi e sui tempi di permanenza
potrebbe incidere qualcosa la condanna a quattro mesi di reclusione
patteggiata a seguito del grave maltrattamento del suo cane. Un uomo di
40 anni, definito “punkabbestia” dai giornali locali, è stato condannato
ieri dal Tribunale di Arezzo per avere preso a pugni e calci il proprio
cane, costringendolo poi a bere birra. L’uomo, originario del
palermitano, era stato sorpreso dai Carabinieri mentre maltrattava il
povero animale.
Un fatto, occorso tempo addietro, che aveva scosso l’opinione
pubblica e che per certi versi ricorda incredibilmente altro tremendo
caso di maltrattamento concluso con l’uccisione di un povero gatto. I
fatti avvennero nell’agosto 2010 a Cortemilia in provincia di Cuneo.
Ragazzi di buona famiglia, appesero un gatto ad un albero e lo
colpirono ripetutamente. Fatto ciò, gli spalancarono la bocca
costringendolo ad assumere una bottiglia del famoso amaro del
veterinario. Due minori, con precedenti inquietanti. Compattavano palle
di neve fino a farle diventare blocchi di ghiaccio. Poi giù dal
cavalcavia (vedi articolo GeaPress).
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