Montichiari messa in evidenza nei giornali brasiliani
Sta acquisendo toni surreali la vicenda dei beagle di São Roque,
liberati la scorsa notte da decine di attivisti animalisti da un centro
di ricerca più volte al centro di polemiche. Il numero esatto non è
ancora chiaro, ma si è più volte riferito di almeno 200 animali.
Una vicenda, come hanno sottolineato gli stessi giornali brasiliani,
che richiama quanto avvenuto in Italia nell’aprile del 2012: Green Hill e
Montichiari.
A São Roque, nella regione metropolitana di San Paolo, l’azione è
stata per certi versi ancora molto più plateale rispetto a quanto
avvenuto a Montichiari. Gli attivisti ancor di più non hanno evitato di
farsi riprendere in volto nonostante telecamere e macchine
fotografiche. Signore entusiaste ed ipercaricate. Alzate sui capelli
quelle parvenze di mascherine che dovevano servire a proteggere il
volto, si sono lasciate andare a dichiarazioni ed improbabili
disposizioni sotto lo sguardo impotente di quelli che sembrerebbero
essere addetti della sicurezza se non della stessa polizia brasiliana.
Poi, con i beagle, via con le proprie autovetture.
Una Montichiari ancor più potenziata, verrebbe da dire. In Brasile i
beagle trafugati dal Royal Institute, sono ora apparsi nei social
network. Richieste di adozioni, particolareggiate descrizioni su
presunte malattie, tra cui tumori, e menomazioni indotte come nel caso
di quelli che verrebbero descritti come privi di occhi. Tutto smentito
dal Centro in questione che ha sottolineato la correttezza della loro
sperimentazione oltre al fatto di avere subito un atto di terrorismo.
Ad oggi, però, sembra che non vi sia stato alcun arresto mentre
ancora non chiarita è la paventata denuncia di alcune persone. A
distanza di ore le prime dichiarazioni della Polizia riferiscono del
reato di rapina. Tutte notizie che si rincorrono.
Di certo la protesta era iniziata nel pomeriggio antecedente. Poche
decine di manifestanti appartenenti a diverse organizzazioni di
protezione degli animali. Sembra che agli attivisti sia stato rifiutato
un incontro con la direzione del Centro. C’è stato pure chi si è recato
nella locale stazione di Polizia per presentare una denuncia su presunti
maltrattamenti. Nella notte, però, gli attivisti sono andati via via
aumentano e intorno alle 2.00 c’è stata l’irruzione. Impossibile
contarli, sembrava veramente una ripetizione di Montichiari. Entusiasmi
scanditi in portoghese e cani veicolati sotto la recinzione. Poco prima
una ragazza, sembra munita di una grossa pietra, è stata vista
all’interno del Centro mentre tentava di rompere il lucchetto del
cancello di ingresso. All’esterno decine di persone che attendevano di
entrare. Tutti volti comuni come quelli di Montichiari dove i cani
vennero fotografati mentre passavano di mano in mano al di sopra della
recinzione. Sul cancello della struttura brasiliana, una grande bandiera
scura e la scritta ALF. Chissà chi l’aveva sistemata, ma a guardare i
volti delle decine di persone che si sono fatte immortalare da
telecamere e macchine fotografiche, una cosa sola sembrava
immediatamente accomunarli: la felicità per la liberazione dei
cagnolini. Per il resto, capannelli di persone con i beagle in mano,
trasportini e pick up stracolmi di code scodinzolanti.
Come reagiscono i pro-sperimentazione brasiliani? Alle prime
dichiarazioni sull’interruzione della ricerca (fatto, questo, successo
anche in Italia) ne è seguita una di tono più cupo. Poche ore
addietro uno scienziato del Consiglio Nazionale per il controllo della
sperimentazione animale (CONCEA) ha affermato che i cani potrebbero
essere affetti da virus, patogeni ed altre sostanze con teorico potere
di contaminazione. Il CONCEA è un’agenzia del Ministero della Scienza e
della Tecnologia brasiliano.
Sarà, ma ancora una conferma ufficiale dal Centro così come una
particolareggiata descrizione del presunto pericolo, non è stata
diffusa. I beagle sono microchippati, ma sui social network è
facilissimo poterli rintracciare. C’è chi dona e chi cerca adozioni. Poi
mediciali, cibo e mille apprensioni di tantissimi utenti. Persone
sempre più scoperte e disposte a beccarsi una pesante denuncia. Una
Montichiari ma con un numero di animali liberati che evidentemente tende
naturalmente a lievitare. Prima o poi anche la politica se ne
accorgerà.
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