Lo Sportello dei Diritti": chi uccide un animale deve essere puntito in maniera esemplare.
Con sentenza numero 44422 della Cassazione Penale pubblicata ieri, è
stata confermata la condanna inflitta dal Tribunale di Genova, ad un
persona accusata di avere ucciso il gatto del vicino con un colpo di
carabina. La multa inflitta dalla Cassazione è pari a 7000 euro. Ne da
comunicazione l’associazione “Sportello dei Diritti”, presieduta da
Giovanni d’Agata.
L’imputato, avrebbe ucciso il povero micio, perchè infastidito.
Condannato dal Tribunale si era poi rivolto al successivo grado di
giudizio sostenendo l’erronea interpretazione del Giudice di primo grado
sulla circostanza aggravante rappresentata dalla condotta aggressiva
verso gli animali. Ricorso rigettato dal momento in cui la Cassazione ha
ribadito come “non solo il Tribunale ha esplicitato la valutazione
di non necessità della condotta, anche volendosi porre nell’ottica di
una reazione dell’imputato a situazione di fastidio, ma ha
complessivamente ricostruito il fatto nella prospettiva di una
ripetizione di condotte aggressive che hanno in ultimo condotto alla
morte di un animale“. Non può essere applicata, quindi, alcuna attenuante generica.
Per Giovanni d’Agata il comportamento oggetto di intervento dei Giudici deve sempre essere punito in maniera esemplare. “Chi uccide un animale – ha dichiarato il presidente dello Sportello dei Diritti - non se la può cavare né pretendere alcuna attenuante“.
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