“Quel cane non sale a bordo”. Un giudice di Marsala condanna Alitalia


Aveva acquistato regolarmente un biglietto per sé e per il proprio cane per viaggiare da Milano a Trapani con la compagnia di bandiera ma, una volta giunto in aeroporto, si è visto rifiutare l'imbarco perché il volo regolarmente prenotato due mesi prima con Alitalia era stato assegnato ad Air One (società controllata da Alitalia) che non effettua il trasporto di animali. Rimasto a terra con il suo “Cash”, lo studente protagonista del grave disservizio si vide quindi costretto a viaggiare in treno fino e Genova, e qui ad imbarcarsi su un traghetto per Trapani. Per i due si trattò di una vera odissea dunque vissuta, tra l'altro, proprio alla vigilia delle festività natalizie.
Oggi, a tre anni di distanza da quella brutta disavventura, il ragazzo ha ottenuto giustizia grazie alla sentenza di un giudice di Marsala che ha condannato Alitalia a corrispondergli 1.580 euro a titolo di risarcimento. Infatti, secondo il giudice, la condotta della compagnia non solo configura il “dolo incidente”, ma “evidenzia altresì la mancanza della buona fede e il preordinato disegno di non voler informare la clientela dei diritti ad essa spettanti”. D'altro canto – come precisa il legale dello studente - Alitalia aveva autorizzato l'agenzia di viaggi ad emettere un biglietto, quello per il cane, che in realtà non avrebbe potuto emettere.

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