Il riccio è un animale selvatico che abita in diversi continenti; inoltre, la sua caratteristica è di avere gli aculei che utilizza per proteggersi dalle cadute e difendersi dai nemici. Durante l'autunno e l'inverno è più raro vedere questi animali perché sono in letargo, mentre è possibile ammirarli tra ottobre e maggio. Se capita di trovarne qualcuno in giardino, ecco una guida su cosa fare se si trova un riccio.
Il riccio selvatico è un animale che fa parte delle categorie protette, per cui è severamente vietato dalla legge italiana, tenerlo in casa in una condizione di cattività. A tale divieto vi sono, però delle eccezioni che si applicano in alcuni casi particolari, ovvero se il riccio è ammalato o ferito, se si tratta di un cucciolo privo della propria madre o se è un animale che prossimo al letargo, pesa meno di 400 grammi.
Se il riccio vive nel nostro giardino, bisogna lasciargli qualcosa da mangiare, posizionandolo sempre nel medesimo posto. In questo modo l'animale capirà che in quella zona, troverà qualcosa di buono. Da ricordare inoltre che il riccio non digerisce il lattosio, per cui seppur ne va ghiotto, non bisogna dargli il latte, soprattutto quello di vaccino, oltre al pane, agli insaccati, alla carne suina e alle uova. Se l'animale è tuttavia in difficoltà (specie se si tratta di un cucciolo), possiamo per brevi periodi, prelevarlo dal nostro giardino e accudirlo direttamente in casa, preparandogli un posto tutto per lui (una gabbia per criceti va benissimo), con all'interno una scatoletta più piccola in cui farlo dormire. Sul fondo mettiamo inoltre una borsa di acqua calda, in modo che possa proteggerlo dall'ipotermia, in sostituzione della madre che in genere lo riscalda.
Molti cuccioli di riccio del peso di circa 40 grammi vengono trovati vaganti in seguito alla morte della madre. Spesso i genitori sono vittime delle automobili sulle nostre strade e per gli orfani il destino è segnato. Solo i più fortunati vengono trovati da persone sensibili che li portano in un centro dove possono essere curati e salvati. Prima di raccogliere un riccio però, è bene valutare attentamente la situazione: E' necessario essere sicuri che effettivamente la madre sia morta, a volte si è solo allontanata lasciando soli per poco tempo i propri figli. Non è facile allevare un riccio, sono animali particolari e richiedono cure più specifiche rispetto ad un cane o un gatto: sono necessari un latte e delle manualità peculiari, e va accertato che il trovatello non abbia ferite. Quando un piccolo di riccio raggiunge i 100-130 grammi e comincia ad alimentarsi da solo può essere valutato il suo reinserimento in natura.
Per curarlo a dovere, controlliamo se sul riccio sono presenti delle zecche o altri parassiti in modo da poterli eliminare completamente. Per questa operazione, versiamo qualche goccia di olio di oliva sulla zecca, afferrandola poi con una pinzetta delle sopracciglia, ed estirpandola con un movimento rotatorio. È tuttavia fondamentale ricordarsi che il riccio vive all'aria aperta e pertanto una volta guarito, dovrà tornare nel suo habitat naturale, per cui dopo averlo curato e alimentato a dovere, non ci resta che lasciarlo di nuovo libero. Il cibo maggiormente indicato è a base di erbe e ortaggi come ad esempio la lattuga, oppure di insetti e lumache. Infine, il consiglio è di maneggiarlo con dei guanti in lattice, per evitare che le spine acuminate possano ferirci.
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