Nessuna norma condominiale, nemmeno votata all’unanimità dai singoli inquilini, può vietare la presenza di animali domestici in condominio. Lo specifica la legge 220/2012, in vigore dal 2013, ma anche una recentissima sentenza del Tribunale di Cagliari: l’accudimento di cani e gatti non può essere escluso, indipendentemente dalle previsioni contrattuali dell’edificio.
Così come già accennato, i divieti per ospitare animali domestici in
condominio sono decaduti nel 2013, con l’entrata in vigore della nuova
normativa in merito. Un punto, tuttavia, non appariva ancora ben chiaro:
quello relativo alla validità della norma anche per il regolamento di
natura contrattuale, ovvero quello che viene deliberato all’unanimità
dai vari proprietari o predisposto dal costruttore dello stabile,
affinché sia allegato ai singoli atti di compravendita. Ora, grazie alla
pronuncia del Tribunale di Cagliari, la questione è per la prima volta
definitiva: in nessun caso, la presenza di cani e gatti
può essere vietata. Di conseguenza, i regolamenti contrattuali
antecedenti alla legge 220/2012, così come quelli successivi, sono nulli
nelle parti in cui sanciscono il divieto di introduzione degli amici a
quattro zampe in condominio.
Nel dettaglio, la questione pare si sia sviluppata attorno a un nodo
della legge 220/2012, pensata per modificare l’articolo 1138 del Codice Civile.
Nell’ultimo comma si specifica come il regolamento condominiale non
possa vietare la detenzione degli animali domestici, senza però indicare
se si tratti del regolamento assembleare o di quello
contrattuale. Per questo motivo, il giudice ha deciso come non si
possibile ridurre la portata dell’articolo alle semplici decisioni
assembleari, ma come questo coinvolga qualsiasi tipo di regolamento
relativo al condominio.
Grande soddisfazione è stata espressa da alcune associazioni per la
difesa degli animali, nonché dall’opinione pubblica e dai proprietari di
cani e gatti, spesso coinvolti in situazioni analoghe. Ilaria
Innocenti, responsabile Lav Arena Animali Familiari, così commenta la sentenza, come riportato da Il Sole 24 Ore:
"Questa sentenza è stata resa possibile dalla legge di riforma del condominio, fortemente voluta dalla Lav che nel 2008 aveva presentato una proposta di legge per la modifica del Codice civile di cui la citata riforma è un positivo risultato".
(Fonte: greenstyle.it)
giustissimo. Ciao e buon fine settimana.
RispondiEliminaSono contenta di aver ritrovato il tuo blog.