Per il felino di casa siamo scimmioni grandi, grossi e troppo
espansivi, che strillano senza motivo: le sue abilità sociali sono molto
diverse dalle nostre, più simili a quelle dei cani. Ecco come ovviare
alle più frequenti incomprensioni.
Lo nutriamo, coccoliamo, rimproveriamo, ospitiamo nel letto; ma lui
sembra evitarci, snobbare le nostre carezze, e cercarci solo all'ora di
cena. Vi è mai capitato di pensare che il vostro gatto non vi capisca?
Il felino di casa potrebbe provare la stessa identica frustrazione nei
vostri confronti.
Due lingue diverse. Micio fa molta
fatica a comprendere il nostro comportamento e il più delle volte ci
teme, come sostenuto da Tony Buffington, veterinario della Ohio State
University, in una recente intervista. Non è colpa nostra e nemmeno sua:
dipende dalla profonda diversità delle nostre abitudini sociali.
Più vicini a Fido. L'uomo usa il
linguaggio, le espressioni facciali, il contatto fisico e i feedback
altrui per apprendere e rapportarsi con l'esterno. Un sistema più affine
alla comunicazione canina che a quella felina: una forma di espressione
che genera, nei gatti, confusione, paura e istintive reazioni di
difesa.
Ma è matto? Prendiamo il classico e
detestato vizio felino di farsi le unghie sul divano. Potete dirgli che
non si fa, richiamarlo all'ordine, urlare, portarlo di peso in un'altra
stanza, e il gatto vi guarderà perplesso: ai suoi occhi, in quei
momenti, apparirete come uno stupido scimmione che blatera cose senza
senso. Non è che non voglia ascoltarvi: piuttosto, non capisce come
collegare il vostro comportamento a quello che sta facendo.
Prova qui. Senza le abilità cognitive
di capire perché vi ostinate ad interrompere una normale attività
felina come quella di affilarsi gli artigli, Micio accumulerà
frustrazione che metterà a rischio la sua salute. E continuerà a
graffiare il divano quando non lo vedete. Meglio allora proporgli
alternative più allettanti, come pezzi legno e tessuto trasformati in
tiragraffi da posizionare vicino ai suoi mobili preferiti.
Tu non lo senti, lui sì. Dimentichiamo
poi spesso che i nostri sensi sono assai diversi da quelli del nostro
amico felino. Posizionare la sua ciotola del cibo vicino al frigorifero o
alla lavastoviglie potrebbe costringerlo a mangiare con uno spaventoso
ronzio di sottofondo. Non lo sentite? Per il micio di casa siete un po'
sordi. Se proprio non avete altri luoghi utili dove posizionarlo,
offrite al gatto una via d'uscita, uno spazio rialzato dove fuggire in
caso avesse paura.
Giù le mani! Arriviamo al capitolo
contatto fisico. Vi farebbe piacere se il vostro coinquilino continuasse
ad abbracciarvi, accarezzarvi i capelli, massaggiarvi la pancia,
grattarvi la schiena? Neanche il gatto apprezza questo genere di
convenevoli. Se vi mostra la pancia, è per dimostrarvi fiducia, non per
incoraggiarvi a una grattatina.
Anche la base della coda è fortemente innervata: continuare ad
accarezzarla equivale a fare il solletico al povero micio, che potrebbe
manifestare reazioni di stizza. Meglio cogliere i segnali lanciati dal
gatto, e accarezzarlo nelle parti del corpo che strofina contro la
nostra gamba. E senza esagerare.
(Fonte: www.focus.it)
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