Innanzitutto si deve sapere che alcuni ritrovamenti in apparenza
fortuiti sono dovuti in realtà al sistema adottato dalla specie per la
propria sopravvivenza.
È il caso, ad esempio, dei giovani MERLI che
vengono distribuiti dai genitori sul terreno o sui cespugli al fine di
prevenire la perdita dell’intera nidiata. La prima regola è quella di
osservare attentamente a distanza, per evitare di “soccorrere” un
animale che non ne ha per nulla bisogno. Quando si trova un piccolo
uccello o un cucciolo di qualsiasi specie, dunque, è meglio assicurarsi
che sia effettivamente abbandonato o in pericolo di vita.
CAPRIOLO viene nascosto dalla madre in mezzo
all’erba alta per difenderlo dai predatori (uomini compresi) intanto che
lei si allontana per nutrirsi. Poi, qualche ora dopo, la madre tornerà a
recuperare il suo cucciolo. L’odore umano, tuttavia, può essere motivo
di allarme per la madre. Per cui, oltre a rimanere a debita distanza,
non si deve assolutamente toccare il piccolo. Qualora la madre non
tornasse entro un ragionevole periodo (alcune ore), si dovrà segnalare
il ritrovamento al Servizio di vigilanza della Provincia, alle Guardie
Forestali o a qualsiasi altra Forza dell’Ordine, evitando che mani
inesperte prelevino il piccolo pregiudicandone la sopravvivenza.
Anche i piccoli RONDONI devono
essere sempre soccorsi in quanto non sono in grado di volare partendo da
terra. In alcuni casi, per esempio dopo violenti temporali, accade di
ritrovare al suolo esemplari in buone condizioni, in genere in grado di
riprendere il volo immediatamente con un piccolo soccorso. È infatti
sufficiente aiutarli accompagnandoli con la mano a involarsi. Ma
attenzione a non confondere gli adulti con i piccoli che, per essere
pronti al volo, devono avere le ali più lunghe della coda. Dopo
temporali o venti forti, se si ritrovano piccoli uccelli si deve
valutare se sia possibile reinserirli nel nido senza disturbarne i
fratelli o i genitori.
Per la maggior parte delle specie la
ricerca del cibo per l’imbeccata obbliga i genitori a restare per
qualche tempo fuori dal nido, momento adatto alla reintroduzione del
piccolo caduto.
Vale la pena di ricordare che se un animale
selvatico adulto non tenta la fuga è sempre perché si trova in una
situazione grave: è sotto shock, ha paura e quindi per difendersi può
anche far male al soccorritore oppure spaventarsi a morte. Solo in caso
di reale necessità, dunque, ci si può avvicinare all’animale.
UCCELLI, ferme restando le indicazioni già date,
vanno riposti in scatole di cartone chiuse, con fori sufficienti per la
respirazione. Si devono poi evitare rumori molesti e di fornire cibo
(eventualmente poca acqua) e si deve raggiungere rapidamente un punto di
soccorso.
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