Per combattere questo vergognoso fenomeno, è stata pubblicata una petizione su Care2
(Fonte: www.lastampa.it)
Le scimmie sono la specie più vicina biologicamente agli umani, ma
invece che essere rispettate sono da sempre cacciate, catturate e usate
dagli uomini come intrattenimento.
Spesso le scimmie vengono addestrate per il divertimento umano,
insegnando loro ad avere comportamenti assolutamente innaturali per la
loro razza e a usare vestiti umani. Quel che è peggio, però, è che gli
spettatori di questi spettacoli non si chiedono da dove arrivino questi
animali.
Una risposta è arrivata da un’inchiesta del New York Times, che
racconta la realtà della rete illegale dello smercio di animali. I
cacciatori in Africa centrale catturano interi gruppi di scimmie,
uccidendo tutti gli adulti e prendendo i piccoli, per venderli ai
trafficanti del sud-est asiatico. Qui i bracconieri usano i social media
come Facebook, Instagram e Whatsapp per vendere questi preziosi animali
a persone in tutto il mondo: un baby gorilla, per esempio, può fruttare
anche 250mila dollari.
La maggior parte delle specie cacciate sono classificate come in
pericolo e l’aquisto e vendita di animali selvaggi è illegale secondo le
regole del diritto internazionale. Per questo, gli zoo possono ottenere
i cuccioli solo se nati da altri animali tenuti in cattività.
Sfortunatamente, però, in un’industria così corrotta ma così florida le
documentazioni sono spesso falsificate.
Per combattere questo vergognoso fenomeno, è stata pubblicata una petizione su Care2,
perchè Facebook, Instagram e Whatsapp impediscano questi atroci crimini
globali che si perpetrano attraverso i loro canali online. La speranza è
che la petizione raggiunga quante più persone possibili, in modo da
poter davvero fare pressione sui grandi gruppi di social media.
(Fonte: www.lastampa.it)
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