La Corte di Cassazione ha confermato la condanna al veterinario Giuseppe Antonio Genta: l'uomo ha maltrattato diversi animali nel suo ambulatorio. Per lui la condanna anche per molestie sessuali. Il veterinario, in passato scoperto da "Striscia la Notizia" a esercitare ancora la professione, è già stato radiato dall’ordine.
E non solo, poiché a partire dal 17 giugno 2015 il veterinario è
stato cancellato dall’Albo per radiazione, un provvedimento che preclude
di poter esercitare la professione per tutta la vita. L'istanza di
radiazione era stata presentata dall'Ordine dei Medici Veterinari di
Pavia – l'uomo vive nel pavese - nel luglio del 2014, dopo la condanna
di primo grado inflitta al veterinario dal Tribunale di Pavia la cui
validità è stata decretata dalla Commissione Centrale per gli Esercenti
le Professioni Sanitarie presso il Ministero della Salute.
Il veterinario era finito a processo dopo l'indagine - condotta nei
suoi ambulatori di Santa Maria della Versa (Pavia) e di Borgonovo
Valtidone - dalla quale erano risultate sevizie inenarrabili: privazione
di acqua e cibo a cani e gatti in degenza, mancata somministrazione di
antidolorifici ad animali sofferenti, interventi chirurgici con dosi di
anestesia insufficienti, gatti presi a calci e lanciati contro il muro,
cuccioli di cane e gatto uccisi dentro sacchetti della spazzatura,
animali malati terminali chiusi direttamente nel congelatore, un gatto
ucciso a colpi di martello. L'uomo era stato difeso da diversi suoi
conoscenti e fruitori del suo ambulatorio a Borgonovo.
Il caso era diventato popolare a livello nazionale anche grazie a un
servizio di «Striscia la notizia», nel quale il veterinario si scagliava
contro la troupe che, assieme a Edoardo Stoppa, si era presentata nel
suo ambulatorio per contestargli lo svolgimento dell’attività nonostante
fosse stato sospeso dall’Ordine Provinciale dei Veterinari della
provincia di Pavia.
«Sebbene le pene per chi maltratta e uccide animali
siano inadeguate alla gravità dei reati e ne chiediamo l’inasprimento,
la conferma di questa condanna da parte della Corte Cassazione non può
che vederci soddisfatti – dichiara Ilaria Innocenti, responsabile Lav
Area Animali Familiari –. Quanto accaduto nei due ambulatori è
sconvolgente ed è ancora più grave perché le sevizie sono state inflitte
da un medico veterinario, una figura che nell’esercizio della
professione ha il dovere di curare gli animali e di tutelarne il
benessere». La condotta criminosa del veterinario, oltre a essere stata
giudicata penalmente rilevante, contravviene, infatti, al codice
deontologico dei medici veterinari che prevede anche che il medico
veterinario debba ispirare la propria condotta all’osservanza dei doveri
di probità, dignità e decoro nell’esercizio della professione.
Inosservanza dei quali è stata subito chiara all’Ordine dei Medici
Veterinari di Pavia che lo ha sospeso dal 16 dicembre 2013 al 15 giugno
2014 fino a giungere alla radiazione nel 2015. «Ci auguriamo che tutti
gli Ordini dei Medici Veterinari seguano il positivo esempio di quello
di Pavia che ha dimostrato, in questo caso, attenzione alla
rispettabilità della professione, alla correttezza degli iscritti e alla
tutela degli animali» - conclude Innocenti.
(FONTE: http://www.ilpiacenza.it)
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