Una stima approssimata
per difetto calcola che circa 58 bilioni di animali siano macellati,
per uso alimentare, ogni anno in tutto il mondo. Una infinitesima parte
di animali, che finirebbero sulle tavole, viene accolta in strutture
come la Farm Animals che ha sede in vari stati americani e fornisce
assistenza amorevole agli animali d'allevamento per tutta la vita già
dal 1986. Questa organizzazione no profit è all'avanguardia nello
sviluppo di procedure e trattamenti efficaci per i disturbi più comuni
di cui soffrono gli animali allevati «in fabbrica». Ad esempio, tacchini
e polli sono allevati per crescere in modo anomalo, talmente veloce da
provocare molti problemi di salute a causa dell'eccessivo peso e della
sovrapproduzione. I suini, allevati per essere cinque volte più grandi
del loro peso naturale, soffrono di gravi problemi alle articolazioni
delle zampe, oltre ad altre serie malattie.
La maggior parte degli
americani, e dell'occidente in generale, è consapevole che cani e gatti
sono individui con una personalità, che sono qualcuno, non qualcosa.
Alla «Farma Animals» offrono assistenza permanente a migliaia di polli,
maiali, mucche e altri animali da fattoria che, in qualche modo, sono
usciti dal circuito intensivo, come Nikki Nikki, un maiale femmina e
madre che è stata trovata su un argine durante le inondazioni dell'Iowa
alcuni anni fa, esausta ed emaciata, ma senza smettere di allattare in
modo protettivo i suoi neonati ed emettendo grida di allarme quando
avvicinata dai soccorritori. Nikki e la sua prole sono stati tenuti
insieme a Farm Sanctuary, e ogni notte lei ha continuato a costruire un
nido per farli dormire sonni tranquilli. Ora, Nikki e i suoi «bambini»
continuano ad avere una relazione che è di qualunque madre o figlia
umana. C'è sia autorità che amicizia. Nikki è un maiale socievole e
felice che ama socializzare e che accoglie tutti gli ospiti nel fienile
con la sua voce forte. «Questi animali - affermano dirigenti e volontari
dell'associazione - hanno anche loro una personalità, interessi e
individualità. Anche loro sono qualcuno e non qualcosa».
Ma non è
solo l'individualità, a definire gli animali da fattoria. La scienza ha
dimostrato negli ultimi anni che suini e polli superano i cani e i gatti
nei test cognitivi. Scrive la famosa etologa e antropologa inglese Jane
Goodall: «Gli animali di fattoria provano piacere e tristezza,
eccitazione e riserva, depressione, paura e dolore. Sono più preziosi e
intelligenti di quanto abbiamo immaginato. Sono individui con propri
diritti».
Dopo anni di scetticismo, ora che la scienza lo ha
dimostrato, sappiamo che gli animali di fattoria possono anticipare il
futuro, ritardare la gratificazione, sognare, giocare, comunicare tra
loro in modi complessi e molto altro ancora.
La debita conclusione
a tutto questo sarebbe quanto scrive il Dr. Grandin. «Se non vuoi
mangiare un gatto non devi mangiare un pollo, se non vuoi mangiare un
cane, per favore non mangiare un maiale. Gli animali di fattoria hanno
anche loro dei diritti e soprattutto sono qualcuno e non qualcosa».
Dura rinunciare a una buona fetta di salame, ma dura anche dargli torto.
(Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/politica/non-solo-cibo-lanimale-fattoria-ha-unanima-1532675.html )
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