«Glielo avevo promesso. Tornerò a
prendervi!». Ancora visibilmente emozionata Loana Dungler, direttore del
Dipartimento di Animali Selvatici di Four Paws, racconta i momenti più
significativi dell’operazione di recupero che ha portato in salvo dodici
animali costretti a vivere in condizioni miserabili nelle gabbie
arrugginite del Safari Zoo di Fier a una cinquantina di chilometri da
Tirana, in Albania. Chiuso dopo le critiche che erano diventate
insostenibili a causa di una pubblicazione sul Daily Mail
di foto che ritraevano gli animali trasformati in zombie all’interno
delle gabbie dello zoo, il Safati Zoo di Fier, soprannominato anche «il
peggior zoo d’Europa», era diventato oggetto dell’attenzione anche del
ministro albanese dell’Ambiente e del Turismo Blendi Klosi costretto ad
intervenire per la chiusura obbligata dello zoo e per il trasferimento
degli animali allo zoo di Tirana, dove avrebbero ricevuto le prime cure.
Domenica mattina quindi, tre
leoni, tra cui l’ormai famoso Lenci ridotto quasi cieco da un’infezione
non curata ad un occhio, e gli altri animali prigionieri dello zoo, sono
stati sedati dai veterinari di Four Paws e trasferiti in apposite casse
costruite per l’occasione. Per motivi di sicurezza il proprietario del
Safari Zoo non era stato avvisato dell’imminente confisca degli animali.
La polizia albanese, presente sul posto ad affiancare la ventina di
operatori di Four Paws, ha rotto il cancello di ingresso, trovandosi
davanti una scena di desolante abbandono. «Quello che abbiamo visto è
stato scioccante – ha raccontato il veterinario Marc Gölkel, che faceva
parte della squadra di soccorso di Four Paws. – Sporchi, piccoli recinti
di cemento con animali desolati all’interno. Il leone Lenci, che soffre
di una proliferazione sulla congiuntiva all’occhio sinistro, aveva
bisogno di cure immediate. L’orsa a tre zampe Dushi era molto emaciata e
con chiari disturbi comportamentali».
Ha avuto la peggio la zebra, che è
morta subito dopo essere stata sedata e trasportata a Tirana in un
rimorchio appositamente allestito dai veterinari. «Con l’anestesia c’è
sempre un forte rischio – ha spiegato ancora Gölkel – soprattutto quando
gli animali provengono da condizioni di conservazione inadeguate.
L’anestesia e il trasferimento di due ore si sono rivelate troppo per
questo animale ormai così debole. Siamo tutti tristi di non poterla più
aiutare», ha commentato alla fine dell’operazione.
La missione era stata preparata
accuratamente nelle scorse settimana, dopo che sui social media era
esplosa una fortissima campagna per la chiusura dello zoo. «Gli animali
selvatici erano in pessime condizioni - ha spiegato Loana Dungler,
direttore del Dipartimento Animali Selvatici di Four Paws – La priorità
principale era quella di portarli in un posto sicuro il più rapidamente
possibile. Pertanto i tre leoni, l’orsa a tre zampe, la zebra, la volpe,
l’uccello acquatico, il cervo rosso e i tre daini sono stati
trasportati allo zoo di Tirana, dove erano stati costruiti nuovi recinti
per accogliere gli animali salvati. Sappiamo che le condizioni dello di
Tirana Zoo non sono ideali ma è stata l’opzione più sicura. Al momento
stiamo lavorando per trovare le soluzioni più appropriate per ognuna
delle specie. I tre leoni verranno probabilmente nel nostro centro per
grandi felini Felida nei Paesi Bassi, dove ci siamo specializzati nella
riabilitazione di casi particolarmente difficili. Mentre è probabile che
l’orso Dushi possa essere trasferito al nostro santuario di Müritz in
Germania», ha concluso Dungler.
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Il grande timore serpeggiante fra
gli animalisti, infatti era che il trasferimento allo zoo di Tirana
potesse essere definitivo e che per gli animali di Fier si potesse
trattare solo di uno spostamento da uno zoo all’altro. E in molti
avevano denunciato, attraverso i social, che le condizioni dello zoo di
Tirana non avrebbero potuto garantire il benessere necessario per questi
animali, considerando la fama di scarsa efficienza di cui gode. Ma su
questo Four Paws è stata molto chiara. «La nostra priorità è stata
portare gli animali in un ambiente sicuro il più rapidamente possibile,
dove poter fornire loro cibo e medicine. E mentre recupereranno le
forze, troveremo per loro le soluzioni migliori. Dopo anni di torture -
conclude la Dungler - meritano una vita pacifica in una casa adatta alla
loro specie».
Non è la prima volta che l’organizzazione si
appoggia allo zoo della capitale albanese. «Negli ultimi tre anni -
sottolineano - in collaborazione con i partner, oltre 25 orsi albanesi
sono stati salvati e trasferiti nei santuari all’estero. E quasi tutti
questi orsi erano stati ospitati temporaneamente nello Zoo di Tirana
prima di essere trasferiti, e noi e altre organizzazioni siamo molto
grati allo zoo per questo sostegno. Siamo consapevoli del fatto che le
condizioni di conservazione nello zoo di Tirana non sono l’ideale, ma
senza la disponibilità della direzione dello zoo non sarebbero possibili
azioni di soccorso e trasferimenti all’estero».
( Fonte: www.corriere.it)
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