Così la scienza salva miliardi di pulcini maschi: arrivano le uova Respeggt




Una nuova tecnica permette di scoprire il sesso già dall'embrione ed evitare la strage dei pulcini maschi. Assoavi: "L'abbiamo richiesta anche noi". Ambientalisti: "Più attenzione anche sull'etichette"


UN MINUSCOLO forellino in grado di evitare l'uccisione di miliardi di pulcini. In questi giorni negli scaffali dei supermercati tedeschi Rewe Group sono comparse le prime confezioni "Respeggt". Contengono uova normali, processate però con un'innovativa tecnica che permette di individuare il sesso del pulcino nascituro fin dall'uovo, sistema che – racconta Assoavi a Repubblica – presto potrebbe arrivare anche in Italia.

A questa rivoluzione i tedeschi, grazie a sovvenzioni ministeriali, gli studi dell'università di Lipsia e la tecnologia olandese HatchTech, sono arrivati dopo quattro anni di esperimenti. Fino ad ora negli allevamenti intensivi di galline ovaiole appena dopo la nascita i piccoli, se di sesso maschile, venivano scartati: non producono uova e non sono convenienti per l'industria agricola per ottenere carne.

•Etichettatura e allevamenti etici
Ogni anno sei miliardi di pulcini maschi vengono così soffocati o, come hanno dimostrato inchieste di diverse associazioni ambientaliste, triturati per farne mangime per altri animali. Una pratica che da tempo solleva indignazione e proteste per la mancata etica degli allevamenti ma che ora, grazie alle nuove tecnologie e alla richiesta futura di un'etichettatura volontaria che garantisca ai consumatori il metodo di allevamento e la possibilità di fare acquisti consapevoli, potrebbe davvero aumentare il benessere animale.

•Il riconoscimento del sesso
Il nuovo sistema usa un marcatore chimico che a contatto con il fluido interno dell’uovo assume un colore diverso a seconda se l’embrione sia maschio o femmina. Grazie a un minuscolo foro di 0,3 millimetri praticato da un laser il fluido viene estratto con aria compressa e sottoposto al test. L’intera tecnica richiede un secondo.

“E’ un sistema innovativo, anche se ancora sperimentale – spiega Gianluca Bagnara, presidente di Assoavi, associazione degli allevatori avicoli italiani. - L’abbiamo richiesto da tempo e aspettiamo che arrivi anche in Italia. Al momento siamo in contatto con i tedeschi e sappiamo che la tecnica ha ancora margini di errore, ma fa ben sperare per un sistema più etico. Oggi, sia da parte degli allevatori che dei consumatori, c’è una maggiore attenzione al benessere animale e questo metodo, oltre a risparmiare le vite di milioni di pulcini (44 i milioni di pulcini maschi uccisi in Italia, ndr) apporterebbe anche benefici economici per gli allevatori. Per questo anche di recente abbiamo sollecitato i nostri colleghi per poterlo sperimentare al più presto anche qui da noi”.

Le uova commercializzate a Berlino con il marchio Respeggt indicano che nell’allevamento non sono stati uccisi maschi e presto in Germania verranno diffuse sempre più uova selezionate con la tecnica Seleggt: saranno immesse sul mercato con un prezzo leggermente più alto delle precedenti.

•"La consapevolezza dello sfruttamento"
“Sicuramente è una soluzione positiva e migliore” commenta Enrico Moriconi, veterinario e garante per i diritti animali della regione Piemonte, oltre che consulente di Animal Equality, associazione ambientalista che come i colleghi di Essere Animali ha più volte indagato sul problema del sessaggio dei pulcini. “E’ chiaro però che questo non va a escludere o migliorare i problemi generali degli allevamenti intensivi e delle pratiche che lì avvengono. Ma se proprio non riusciamo a ragionare in un ottica diversa e superare l’idea dello sfruttamento animale per il consumo alimentare allora direi che sì, questa soluzione è decisamente positiva”.

•Per una nuova etichettatura
Proprio sulle condizioni degli animali negli allevamenti intensivi e sulla consapevolezza da parte dei consumatori rispetto a come vengono gestiti, le associazioni ambientaliste Compassion in World Farming (CIWF) e Legambiente hanno chiesto in questi giorni ai ministri delle Politiche agricole Centinaio e della Salute Grillo di avviare un processo per la definizione di nuove etichette.

Quelle attuali appaiono infatti "ingannevoli". Fra le etichette che compaiono sui prodotti di origine animale quella con il claim "benessere animale" - spiegano le due associazioni in una nota - si sta diffondendo molto rapidamente, alla pari di altre indicazioni di vario genere come "fresco di allevamento", "genuino", "100% naturale". Queste etichette destano preoccupazione. Possono ingannare i consumatori sulle condizioni di vita degli animali" e non danno "nessuna informazione sul metodo di allevamento". Al contrario, ad esempio per quella tedesca di Respectegg, le nuove uova indicheranno invece ai consumatori l’utilizzo del metodo "salva pulcini maschi".

(Fonte:  www.repubblica.it )



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