Allarme delle associazioni che si battono per la difesa dei diritti degli animali
contro il possibile stravolgimento della legge n. 157/92
“Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”
“Tre emendamenti filovenatori della Lega al “Decreto Semplificazioni” sono stati ammessi al voto in Commissione
(per i testi, vedi il richiamo in calce a questo articolo). Un fatto
inconcepibile tecnicamente, vista l’assoluta incongruenza della materia
trattata, e gravissimo sostanzialmente: la loro approvazione
modificherebbe in modo pesante la legge sulla tutela della fauna. Vanno
bocciati senza esitazione”. Lo dichiarano le associazioni Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf Italia a proposito del decreto sulla semplificazione per le imprese, in discussione in questi giorni nelle Commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici in Senato.
“Con l’emendamento 3.0.75, a prima firma Ripamonti, verrebbe raggirata la norma nazionale di annotazione immediata dei capi abbattuti dai
cacciatori, essenziale per evitare che a fine giornata gli abbattimenti
siano oltre i limiti consentiti e necessaria a risolvere uno dei
contenziosi aperti con la Commissione Europea. L’emendamento 3.0.76, a
prima firma ancora Ripamonti, consentirebbe di ricorrere ai cacciatori
per il controllo della fauna, con il risultato che per la prima volta in modo sistematico i cacciatori sparerebbero nei parchi.
Infine, l’emendamento 3.0.74, a prima firma Bergesio, trasformerebbe le
attuali aziende venatorie, nelle quali non è consentito l’abbattimento
degli uccelli migratori, nelle vecchie riserve di caccia, che diventerebbero una vera e propria zona franca per un nuovo business venatorio. Come dire: la fauna selvatica trasformata in merce da supermercato”.
Le associazioni – interpreti del sentimento della maggioranza
della popolazione che è contraria alla caccia, come attestano le
recenti rilevazioni statistiche – invitano i senatori a bocciare questi
emendamenti.
“E’ difficile decidere se debba essere maggiore l’incredulità per la
leggerezza istituzionale con cui si gestiscono queste materie in
Parlamento o lo sconcerto per quello che potrebbe avvenire se tali
emendamenti venissero approvati”, osservano le associazioni. “Il nostro appello ai senatori è di respingere senza esitazione queste pessime proposte,
assumendosi la responsabilità della difesa del patrimonio naturalistico
del Paese, riconosciuto e difeso dalla nostra carta costituzionale così
come dalle direttive e dalle convenzioni internazionali, oppure di
abbandonarla nelle mani dei distruttori della natura”.
AZIONE
Chi volesse scrivere ai senatori, può inviare una mail agli indirizzi dei singoli senatori e scrivere nei loro profili social (Facebook, Twitter, Instagram)
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(Fonte: http://www.youanimal.it)
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