Quando un bracconiere uccide un rinoceronte, non uccide
solo un animale. Spesso a morire è anche un suo cucciolo che viene
abbandonato al suo destino. O addirittura femmine gravide, spezzando una
vita e una mai nata.
Non riusciremo mai ad abituarci alle crude immagini di
questi animali per i loro corni di cheratina, parti di corpo di esseri
viventi che sul mercato illegale hanno un valore che supera quello della
cocaina sfiorando i 100.000 dollari al chilogrammo. Ogni anno, ormai da
sei, oltre 1000 rinoceronti l’anno vengono uccisi. Una guerra che
uccide un continente, quello africano, che da sempre viene violentato da
mani crudeli umane.
L’ultimo caso arriva dalla riserva Edo’s Camp in Botswana,
dove i ranger dell’unità di prevenzione al bracconaggio hanno trovato un
giovane rinoceronte, chiamato Destiny, la cui madre è stata uccisa
pochi mesi fa lasciandolo al suo destino.
Diventato schivo e impaurito, Destiny era difficile da
incontrare e i ranger della riserva non riuscivano a comprendere appieno
il suo stato di salute. Nonostante le numerose visite del veterinario
lui non era facile da trovare. Nei giorni scorsi è stato trovato senza
vita. Probabilmente per delle complicazioni o per la fame. Sicuramente
perché rimasto orfano della madre. Un pensiero fisso. Un legame spezzato
che Destiny non ha mai accettato: i ranger raccontano che lui andava a
trovare la carcassa della madre regolarmente e che spesso si
addormentava (o per lo meno ci si sdraiava) al suo fianco come se
volesse essere coccolato e protetto ancora un’ultima volta.
Una tragedia per non pensare solo ai danni diretti, alle
morti, causate dal bracconaggio, ma anche ai tanti cuccioli mai nati e a
quelli morti a causa della mancanza delle madri barbaramente ammazzate
dai bracconieri.
Quando un cucciolo rimane orfano può cercare di
sopravvivere da solo agli attacchi dei predatori riuscendo ad
alimentarsi della sola erba, nel caso dei rinoceronti bianchi, ed erba e
germogli per l’esemplare nero. Ma se non è abbastanza forte, la morte è
quasi certa.
Per fortuna in Africa non ci sono solo mani crudeli e
criminali, ma anche quelle dei ranger che, con la supervisione dei
volontari della Poaching Prevention Academy (PPA), sono riusciti ad
arrestare i bracconieri che hanno ucciso la madre di Destiny e i
mandanti locali della sua morte.
Più fortunato di Destiny è stato un altro cucciolo di
rinoceronte di cui il ranger Davide Bomben, direttore per la formazione
del PPA, ci ha raccontato in una recente videointervista. Il piccolo,
chiamato Davide in onore proprio di Bomben, è rimasto orfano sempre per
mano dei bracconieri, ma ora vive in un orfanotrofio per rinoceronti e
avrà la possibilità di crescere al sicuro con persone che
quotidianamente si prendono cura di lui e che appena possibile lo
rimetteranno nel suo mondo.
Una terza possibilità importante alla sopravvivenza e alla
morte a cui Destiny non ha avuto il tempo di accedere. Una possibiltà
che però ha un costo importante ed è per questo che LaZampa.it, insieme a
Davide Bomben, ha deciso di lanciare un’iniziativa per l’adozione del
piccolo Davide. Una donazione che non è solo un bonifico, ma un gesto
importante per dare una speranza per Davide e un intero continente che
ha il diritto di difendere le sue ricchezze naturali da mani crudeli che
arrivano da molto molto lontano.
(Fonte: www.lazampa.it)
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