Rimini maltrattamento animali, assolto per legittima difesa

L'uomo prese a calci un Dogo che aveva attaccato il suo Golden retriever in un'area di sgambamento ed è finito a processo
Rimini, 19 luglio 2019 - Assolto per legittima difesa del suo cane. Si è chiuso così, ieri mattina, il processo che vedeva alla sbarra un riminese, accusato di maltrattamenti di animali, per avere preso a calci un grosso Dogo Argentino che stava per aggredire il suo Nick. Un Retrivier blasonato, con il quale il padrone forma un’affiatatissima ‘unità cinofila da soccorso’ che li vede impegnati in molte missioni di ricerca e soccorso di persone disperse in superficie o travolte dalle macerie. I fatti risalgono al marzo 2018, nell’area di sgambamento del parco Marecchia.
Il riminese, 65 anni, è lì con Nick quando arriva il Dogo. Altra stazza di cane, ma soprattutto altro ‘carattere’, un animale dal morso micidiale quando è addestrato alla difesa. Il Dogo punta Nick, comincia a ringhiare e sta per attaccarlo. Sarebbe una lotta impari, e a quel punto il padrone del Retrivier previene la mossa del Dogo e gli molla un calcio, prima che addenti il suo cane. Ma non ha fatto i conti con il proprietario del molosso, il quale grida all’aggressione e chiama le Guardie ecozoofile.
Queste arrivano, sentono le due versioni, ma alla fine il padrone di Nick viene denunciato per maltrattamento di animali. Due giorni fa, assistito dall’avvocato Roberto Brancaleoni, l’uomo è comparso davanti al giudice per rispondere di un’accusa che giudicava ingiusta. Il suo legale ha sottolineato come "in presenza di una situazione di pericolo, non solo per la propria persona, ma anche per il proprio animale, sia del tutto legittimo usare la violenza, se necessaria per eviatre peggiori conseguenze".
E il giudice ha concluso che si trovava di fronte proprio a una di quelle situazioni, uscendo con un verdetto di assoluzione "perché il fatto non sussiste". In sostanza, aveva agito per legittima difesa sua e del suo cane. "Il mio assistito – commenta l’avvocato Brancaleoni – rimarca il dolore che ha dovuto sopportare per essere stato ingiustamente additato come persona cattiva e dedita al maltrattamento degli animali".
(Fonte: ilrestodelcarlino.it)


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