Bertucce salvate dal traffico di animali creano una “famiglia”, la storia a lieto fine di Rocket, Lucy, Buddy e Calogero
E’ l’importante risultato raggiunto dalla Lega anti vivisezione con il progetto “Born to Be Wild”
Rocket, Lucy, Buddy e Calogero sono quattro bertucce vittime del
traffico di animali esotici. Quando questi animali finiscono in questi
“coni d’ombra”, spesso ne rimangono prigionieri per tutta la vita e,
anche quando vengono salvati, il loro percorso di recupero lungo e
complicato: serve tempo e pazienza per rimediare ai danni psicologici e
fisici subiti da questi esseri viventi privati di un normale rapporto
con i propri simili e detenuti illegalmente in spazi angusti e non
adatti alle loro necessità.
Queste quattro bertucce sono riuscite a
uscirne e sono riuscite a creare una “famiglia” così come racconta il
video “Siamo famiglia” realizzato dalla Lega anti vivisezione (Lav)
nell'ambito del progetto internazionale “Born to Be Wild”: le bertucce
sono ora ospitate dal centro di recupero di Semproniano (Grosseto) e
grazie all'impegno di veterinari, primatologi e keeper, hanno
ricominciato a esprimere i naturali comportamenti sociali, fondamentali
per loro, arrivando a costituire un gruppo sociale tipico della loro
specie, una sorta di “famiglia”.
«Born to Be Wild è una risposta di repressione al traffico di
bertucce di cui purtroppo il nostro Paese è crocevia – spiega Roberto
Bennati, direttore di Lav – , in questo anno e mezzo di progetto sono
molte le attività che abbiamo portato avanti, prima fra tutte la
formazione dei nuclei di polizia e dei carabinieri, importantissima
perché ci ha permesso di lavorare con loro e con i colleghi di Animal
andvocacy and protection, e scrivere subito cinque storie di libertà».
Per mettere fine al commercio di animali esotici la Lav ha lanciato su Change.org una petizione indirizzata al ministro dell'Ambiente Sergio Costa.
(Fonte: www.ilsecoloxix.it )
molto bene, certe notizie rinfrancano lo spirito.
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