Le "semplificazioni" ai danni degli animali e della civiltà

 


 AGGIORNAMENTO al 1 settembre 2020: la Lav annuncia con soddisfazione che a conclusione di impegnativi confronti l'emendamento pro vivisezione presentato dalla senatrice Cattaneo è stato bocciato, mentre quello sulla caccia presentato dai senatori Vono e Grimani è stato dichiatato irricevibile.

Non è affatto raro che quando si pone mano alla legislazione qualcuno attenti robustamente ai diritti degli animali e insieme al progresso. A dare l'assalto a questi due fondamentali principi, in occasione del Decreto Semplificazioni 2020 all'esame delle Commissioni Affari Costituzionali e Lavori Pubblici del Senato, sono due lobby irriducibili, vivisezione e caccia, legate la prima  alle grandi multinazionali del farmaco e al sistema di potere di buona parte del mondo della ricerca, la seconda alle logiche dei produttori di armi e a tanta politica avida di voti. A puntare l'indice contro gli insidiosi emendamenti è la Lav.

Il primo è l’emendamento 19.097 presentato dalla senatrice a vita Elena Cattaneo, che mira a cancellare il divieto, che entrerà in vigore dal primo gennaio prossimo, dei superflui e nefasti esperimenti sugli animali per verificare la presenza e gli effetti di alcol, droghe e tabacco, oltre degli xenotrapianti.

"L'entrata in vigore della norma che la senatrice vorrebbe eliminare è già slittata alcune volte negli anni, e adesso non si può più rinviare" dicono dalla Lav. "Chiediamo dunque ai senatori delle commissioni riunite per l’esame del Decreto di bocciare tale emendamento, sia per estraneità alla materia del Decreto stesso, sia per il merito, sul quale, non a caso le due commissioni non sono competenti in materia. Perché, piuttosto, a proposito di incentivi alla ricerca, la senatrice Cattaneo non si batte per la spendibilità del fondo di sei milioni di euro, previsto per i metodi alternativi di sperimentazione agli animali?"

"Si tratta di un fondo che favorirebbe la creazione di posti di lavoro, garantendo reali prospettive per i giovani ricercatori che devono confrontarsi con il contesto internazionale. È incredibile questa difesa a oltranza di una ricerca inconcludente, obsoleta, particolarmente efferata, per trovare risposte a dipendenze tipicamente umane, con procedure letali per gli animali, senza alcun risultato utile per l’uomo".

Fra le altre modifiche proposte dalla Cattaneo "semplificazione delle procedure con ricasco negativo sulla tutela degli animali prevista dalla Direttiva europea e passaggio di competenze all'Opba-Organismo preposto al benessere degli animali (entità create per monitorare i progetti, non certo di stampo animalista) di rilasciare l'autorizzazione di utilizzo dei primati per la sperimentazione animale sostituendosi alle autorità preposte. Incredibile insomma e c'è solo da sperare nella lucidità delle commissioni.

Sempre per la conversione in legge del Decreto-legge 16 luglio 2020 n.76 che, ricordiamolo, tratta misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale, arrivano proposte davvero sconvenienti, grazie a un'ingegnosità dei senatori Gelsomina Vono e Leonardo Grimani del gruppo Italia Viva-Psi.


"Hanno agito sulla scia di quanto, qualche settimana fa, indicato dalla ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova" spiegano dalla Lav. "I loro emendamenti vogliono introdurre importanti modifiche alla Legge 157/92 sulla tutela della fauna selvatica, che comprendono l’allungamento di un mese della stagione di caccia al cinghiale e che consentono ai cacciatori la ricerca degli animali feriti con l’arma al seguito anche all’interno delle aree sottoposte a divieto di caccia. Una scelta scellerata che potrebbe favorire il bracconaggio, perché qualsiasi cacciatore potrebbe così facilmente giustificare la sua presenza con fucile carico al seguito, anche nelle aree protette".

Ma di iniziative scellerate in materia di caccia ce ne sono diverse.

"Tra gli i vari gravissimi emendamenti proposti dalle Commissioni, vi è anche la possibilità di avviare azioni di abbattimento della fauna selvatica, per motivi che riguardano il “miglioramento della gestione del patrimonio zootecnico”. Un'eventualità che sembra scritta con l’intento di preparare il terreno a una imminente stagione di caccia ai lupi i quali, notoriamente, possono predare animali negli allevamenti zootecnici non protetti.

"Un altro grave emendamento è certamente quello che vuole stravolgere l’impianto dei piani di controllo della fauna selvatica. Non trattandosi di attività venatoria, bensì di gestione di un bene pubblico qual è la fauna selvatica, tali piani possono oggi essere eseguiti esclusivamente da carabinieri forestali, polizia provinciale e regionale. Invece, se tali modifiche venissero approvate, i piani sarebbero d’ora in avanti eseguiti dai cacciatori, all'insegna di conflitti d'interesse che non avrebbero nulla a che vedere con la tutela del bene pubblico".

"E' infine da considerare l’emendamento che, con il pretesto delle attività di eradicazione della nutria, vuole consentire l’intervento dei cacciatori su tutto il territorio, anche quello vietato alla caccia, in qualsiasi periodo dell’anno. Si tratta di un'ipotesi scellerata che avrebbe uno spaventoso impatto sulla fauna protetta, in particolare nelle zone umide dove vivono le nutrie, ma che soprattutto favorirà il bracconaggio consentendo ai cacciatori di sparare ovunque anche al di fuori della stagione di caccia".

“Gli emendamenti proposti alle Commissioni del Senato non fanno altro che sostenere e favorire la vecchia politica degli abbattimenti" conclude la Lav "ovvero quella che si è rivelata del tutto fallimentare nel corso di decenni di continui stermini senza che si risolvessero i problemi dovuti alla presenza delle attività umane sui territori occupati dagli animali selvatici. Chiediamo che vengano stralciati immediatamente”.

(Fonte: https://richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it/2020/08/31/le-semplificazioni-ai-danni-degli-animali-e-della-civilta/ )

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