“Salviamo gli animali dalla sperimentazione”, lettera inviata dalla LAV al ministro Speranza


Onorevole ministro, ancora oggi sugli animali vengono testati gli effetti di sostanze d’abuso quali alcol, droghe e tabacco. Esperimenti sui vizi dell’uomo che procurano, ogni anno, dopo atroci sofferenze, la morte di migliaia di animali oltre a basarsi su un modello sperimentale che fa riferimento ad approcci scientifici del secolo scorso che vanno superati nell’ottica di dare un futuro diverso al nostro Paese.

Infatti, nonostante le evidenze scientifiche e le innovative nozioni sui meccanismi legati alla dipendenza grazie a studi epidemiologici ed evidenze cliniche, continuano ad essere autorizzate e finanziate ricerche su animali per ripetitive e infruttuose investigazioni. In Italia, Paese dove l’attenzione sull’utilizzo di animali nella ricerca è alta e sempre più osteggiata, abbiamo l’opportunità di dare un segnale concreto di cambiamento grazie al bando delle sperimentazioni su animali per le sostanze d’abuso e gli xenotrapianti come voluto dalla legge in vigore e approvato dalla Camera già nel 2013, sostenuto da oltre 200 ricercatori e 50.000 cittadini.

Le alternative esistono già e l’Italia ha numerosi ricercatori che lavorano nel campo dei metodi alternativi ritenendoli maggiormente predittivi, utili e rapidi, oltre ad essere richiesti, come prioritari, dalla norma vigente, come evidenzia il recente database sulle Non-Animal Technologies che vede prestigiosi e numerosi contributi nazionali.

Ricordiamo, infine, che grazie alla Sua volontà e il Suo impegno, lo scorso febbraio, è stato approvato l’aumento a 6 milioni di euro in tre anni per il rifinanziamento di enti pubblici di ricerca sui test alternativi, quindi cogliamo l’occasione per ribadire la necessità di attivarlo fin da subito, in risposta anche alla situazione sanitaria di emergenza attuale che necessita di una ricerca affidabile e veloce, e pianificare un piano attuativo effettivo che possa concretizzare e rendere fruibile tali fondi. Le chiediamo, quindi, di non rimandare, ancora, i divieti previsti dal 1° gennaio 2021, dando anche il suo parere negativo agli emendamenti sopracitati che saranno in votazione nella Commissione politiche europee della Camera dopo l’8 dicembre. Un gesto semplice ma determinante, che le permetterà di distinguersi da chi l’ha preceduta, che darà un segnale di supporto e implementazione verso tecniche di ricerca alternative e innovative che possano aiutare il problema dilagante della dipendenza come fatto in altri Stati dell’UE, oltre a creare posti di lavoro e incentivare una scienza giusta, affidabile e rapida.

Presidente LAV (Lega Anti-Vivisezione)

 

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