Arriva a compimento in Regione Campania lo stato d’attuazione della legge per la gestione del randagismo che era stata approvata nel 2019. Con l'approvazione in giunta e la pubblicazione sul bollettino ufficiale regionale, è entrato in vigore il suo regolamento attuativo. Si tratta di un documento che di fatto declina con maggior chiarezza gli aspetti della legge e che disciplina quali siano le competenze della Regione, dei Comuni e delle Asl. Tra le novità, c’è un numero da tener bene in mente e che riguarda la capienza dei canili. Sia quelli pubblici sia quelli privati: non possono avere più di 350 ospiti. Oltre questi, non si potrà più andare.
Inoltre, un elemento innovativo che viene inserito è l’obbligo, per ogni Asl, di avere un canile sanitario, mentre è competenza dei Comuni gestire le strutture di ricovero in attesa dell’adozione. I luoghi dell'accoglienza, dunque, in Campania sono tre: i canili sanitari, quelli municipali e quelli privati, con la differenza che se i primi fanno l’accoglienza temporanea dei cani vaganti, quelli municipali o privati, invece, si occupano del ricovero dei cani che hanno superato il periodo di controllo nel canile sanitario della Asl. Viene stabilita, inoltre, la tariffa giornaliera per il mantenimento dei cani vaganti e catturati e poi ricoverati nei canili. Varia in relazione alla taglia, all’età e all’aggressività ed è compresa tra i 3 e i 5 euro.
I provvedimenti per la sanità veterinaria
Nel regolamento viene declinato, nel dettaglio, il funzionamento del numero verde regionale 800.178.400 per le segnalazioni di animali randagi, vaganti, feriti o gravemente malati e vengono assegnati i codici di emergenza veterinaria, che ricalcano i colori degli umani quando vanno al pronto soccorso: bianco (nessun urgenza), verde (un’urgenza minore), giallo (con una compromissione parziale delle funzioni dell’apparato circolatorio o respiratorio) e rosso (un’emergenza con un immediato pericolo di vita).
Funzionante ormai da anni, sono state descritte le funzioni dell’Rta, il Registro dei tumori animali (prima era presente solo per atto deliberativo della giunta e ora, invece, è stato inserito per legge). «Le informazioni servono anche per un interscambio di dati tra il registro umano e quello animale», spiega Paolo Sarnelli, responsabile del dipartimento Prevenzione e sanità pubblica veterinaria della Regione Campania.
I cani di quartiere: la questione più articolata
Un capitolo a parte è quello dei cani di quartiere. «E' necessaria una valutazione comportamentale della Asl. L'animale deve essere comunque intestato a qualcuno, come un responsabile di un’associazione, un condominio o un privato», prosegue Sarnelli. Proprio questa responsabilità giuridica che rimane in capo a una persona fisica o a un soggetto giuridico, spiega il responsabile del dipartimento regionale, resta «un aspetto della norma tra i più complicati da gestire».
I cani e le spiagge
Ogni Comune costiero della Campania deve individuare spiagge libere o luoghi demaniali destinati per l’accesso al mare con gli animali domestici: devono comporre almeno l’1% dei tratti di costa. Si può portare il cane anche negli stabilimenti balneari che non hanno ottenuto dal Comune una specifica limitazione d’accesso. Le aree degli stabilimenti destinate agli animali devono essere recintate e attrezzate e i cani possono fare il bagno solo negli specchi d’acqua antistanti a queste. Per andare al mare il conduttore deve avere un certificato di iscrizione all’anagrafe degli animali di affezione, un certificato rilasciato da un medico veterinario che ne attesti la buona salute e l’attestazione del Servizio sanitario della Asl che dichiari come il cane non sia stato protagonista di manifestazioni di aggressività verso uomini o altri animali (questo documento, però, è valido per 60 giorni).
Nel regolamento la Regione Campania ha previsto una serie di contributi per il risanamento e la costruzione dei canili municipali. Le domande potranno essere inviate dai Comuni entro il 31 maggio di ogni anno, con un contributo che va da 100.000 euro per la costruzione delle strutture a 50.000 euro per il loro risanamento.
(Fonte: https://www.kodami.it/stop-ai-canili-affollati-in-campania-non-piu-di-350-ospiti/)
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