La storia del gatto Timon, in salvo dall’Ucraina all’Italia con la sua famiglia umana




Scappavano dalla guerra in Ucraina. Una famiglia composta da una donna, l’anziana madre e il loro gatto Timon. Come tutti i profughi in quella loro fuga si sono portate pochissimi oggetti, come molti profughi hanno scelto di non abbandonare il loro animale domestico. Ma il loro viaggio dall’Ucraina all’Italia non è stato facile, anzi. 

A raccontarlo su Facebook è Edgar Meyer, presidente di Gaia Animali e Ambiente: «L’altra mattina alle 6 su un marciapiede alla frontiera fuori dal campo profughi polacco Claudia Bortolotti si ferma per documentare il disperato viaggio di un gatto in una gabbia. Approccia la donna che lo accudisce e l’anziana mamma dallo sguardo perso nel vuoto». 

Bortolotti, amica di Meyer e dell’associazione animalista, sta tornando dall’Ucraina con donne, bambini e animali e capisce che quelle tre anime sono disperate: «Il traduttore di Claudia le dice che vogliono raggiungere la figlia a Milano. Sul bus non ci sono più posti! Ma fa salire le due donne che scoppiano in un pianto liberatorio».


Le due donne scappano, ma non hanno lasciato indietro Timon. La meta di salvezza è Milano: la figlia, Valentina Pluzhnikova, studia e lavora alla Scala come mezzo soprano: «La libertà non è gratis. Bisogna volerlo con ogni goccia di sangue. Bisogna capire che senza non sei niente – scrive la cantante su Facebook – . 

Siamo una nazione potente, indipendente e libera. Sono orgogliosa della tua forza Ucraina mia. Supporta l'Ucraina». «Hanno perso tutto in Ucraina. Il destino ha voluto che Claudia si fermasse dal loro gatto – scrive ancora Edgar Meyer – . Sabato si riparte per la frontiera Polonia/Ucraina. Gaia Animali E Ambiente ci sarà. Ci saremo. Le immagini di persone, cani e gatti che mi manda Claudia, in diretta, lasciano sgomenti».

(Fonte: lastampa.it)


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