L’orrore in Ucraina, Sasha è morta per non abbandonare il suo cane. Due giorni prima: “Sembra tutto come nei film dell’apocalisse…”

 


La pensionata è morta nella sua casa bombardata, prima di morire ha scritto: «L’incubo non è finito, ci fa impazzire con la sua realtà... Il sole tanto atteso sta sorgendo»

La "guerra" ha nomi e volti, vittime inermi di folli megalomani. Sasha ha scelto di rimanere in Ucraina per occuparsi dei salvataggi degli animali. La scorsa notte un razzo russo l'ha colpita a casa. Suo figlio ha trovato il suo corpo stamattina. Un'altra vita innocente finita dalla guerra. "RIP Sasha dell'Ucraina" scrive la sua amica Cathy su Twitter raccontando la storia di una donna ucraina, di una pensionata che amava il suo cane e tutti quelli che avevano bisogno di aiuto.  

Lei è morta nei primi giorni del conflitto. Lei avrebbe potuto scappare, con il figlio. Ma ha voluto rimanere a casa sua a Kherson, nell’Ucraina meridionale. Insieme al suo cane, aiutando i cani nei rifugi di zona.  Poi la tragedia: un missile colpisce la sua casa. Con lei c’era anche il figlio di 12 anni. Lei è morta, lui si è miracolosamente salvato. Il ragazzo ha cercato di tirarla fuori da sotto le macerie, ma ormai è senza vita.

Due giorni prima della sua morte scriveva su Facebook: «Di ritorno da una passeggiata con i cani... le case limitrofe sono senza vetri, molte senza tetto e recinzioni, un tubo del gas ad alta pressione è  saltato, fili elettrici strappati. I ponti che portano a Odessa sono bruciati. Alla periferia di Antonovka una capra sta urlando. Urlando senza speranza e istericamente, vicino al paddock con i cavalli di Natasha. Non vedo cavalli. Non ho osato avvicinarmi, per farlo, ho bisogno di passare davanti alle auto bruciate e abbandonate. Sembra tutto come nei film dell'apocalisse.. l'incubo non è finito, ci fa impazzire con la sua realtà.... Il sole tanto atteso sta sorgendo».

Aleksandra (detta Sasha) Polischuk lascia due orfani e i tanti cani di cui si prendeva cura. Sasha deve essere ricordata come uno degli eroi silenziosi, quelli che non prendono un’arma in mano, ma fanno di tutto per difendere la pace aiutando gli altri contro il dolore che questa guerra sta portando in Ucraina.

(Fonte: www.lastampa.it)

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