Lo avevano abbandonato a lato di una strada, in inverno con temperature gelide, in un fosso nella periferia di Faenza la mattina del 18 dicembre 2017, accanto a lui il fratellino morto assiderato. A salvarlo ci hanno pensato i volontari Enpa della Sezione di Faenza, si legge in una nota, che hanno chiamato il cagnolino Calippo. Lo hanno portato immediatamente da un veterinario perché le sue condizioni erano veramente gravi. E lo hanno accudito fino alla sua totale ripresa.
L'Ente Nazionale Protezione Animali ha quindi presentato denuncia e grazie alle indagini dei Carabinieri e alle dichiarazioni di diversi testimoni, tra cui quella di una vicina di casa che, vedendo la foto di Calippo sul profilo Facebook di Enpa Faenza, aveva riconosciuto in lui il cucciolo già notato insieme al fratellino nel cortile della casa adiacente, è stato possibile individuare la coppia. Enpa si è quindi costituita parte civile tramite l'avvocato Enpa Claudia Ricci e l'avvocato Barbara Liverani di Rete Legale Enpa a Ravenna. Ieri il Tribunale penale di Ravenna ha condannato gli imputati alla pena di cinque mesi e 15 giorni di reclusione, oltre a 2.500 come risarcimento del danno, di cui 1000 euro come provvisionale.
La motivazione si avrà tra 90 giorni. «È una sentenza importantissima - ha affermato Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa - perché grazie alle indagini dei Carabinieri e alla collaborazione dei cittadini sono stati individuati i responsabili, cosa che purtroppo non avviene facilmente nei casi di abbandono. Questa condanna per maltrattamento, purtroppo non vi è stata prova provata del reato di uccisione di animali per il fratellino morto, è molto importante perché ricorda ancora una volta che abbandonare gli animali è un reato e chi compie gesti orribili come questo deve rispondere anche di fronte alla legge e prendersi le conseguenze penali.
Un monito per tutti in vista dell'estate, periodo che purtroppo continua ad essere il più gettonato per gli abbandoni degli animali, non solo cani ma anche tanti gatti e conigli». Calippo oggi vive insieme alla famiglia che lo ha adottato al termine del percorso di riabilitazione al Rifugio Enpa di Faenza.
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