Anche i gufi, come molti altri animali, hanno una giornata loro dedicata, per celebrarli e ricordarne l’importanza per il nostro ecosistema. Questa ricorre oggi giovedì 4 agosto.
L’Asio otus, meglio noto come gufo, è un uccello rapace facente parte degli Strigidi, cioè degli esseri viventi con abitudini prevalentemente notturne. Sono diffusi, in particolare, nei boschi e nelle foreste di conifere del Nordamerica, Europa e Asia e sono caratterizzati da piume che, però, che non incidono sul finissimo apparato uditivo.
“La giornata dei gufi nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importante ruolo ambientale di questi predatori alati – spiega la dottoressa Paola Peresin, wildlife manager e curatrice della rubrica settimanale “Bestiario” per Qdpnews.it -. In realtà il termine gufo include specie diverse come il Gufo comune, il Gufo di palude, il Gufo reale, ma anche l’Assiolo, e l’Allocco (solo per citare i più comuni). Tutte queste appartengono all’ordine degli Strigiformi, facilmente distinguibile dagli altri uccelli notturni per il volo estremamente silenzioso.
Nessuno è in grado di sentire un gufo reale che vola a 30 cm dalla propria testa, e, tenendo conto che parliamo di aperture alari che raggiungono i due metri, capite bene a che spettacolo evolutivo possiamo assistere quando ne osserviamo un esemplare. Occhi grandi, una testa che riesce a girare fino a 270 gradi e “orecchie” asimmetriche sono la risposta biologica alla necessità di cacciare di notte piccoli mammiferi come ratti e topi.
Ma questo non basta – prosegue Peresin – La struttura delle piume e delle penne di tali animali sono ora al vaglio di un gruppo di studiosi che vogliono comprendere, tecnologicamente, la silenziosità del loro volo per trasferirla a pale eoliche e turbine di aerei. I gufi, quindi, non “servono” solo per controllare i piccoli roditori, ma anche per gli ingegneri”.
Questo animale che per le sue cupe caratteristiche, per la natura schiva e per le abitudini notturne viene rappresentato, spesso, come creatura ostile può, finalmente, essere rivalutato per il suo splendore. Anch’esso subisce gli effetti del cambiamento del clima, purtroppo, tanto che per salvaguardarli si ricorre a nidi artificiali in diverse zone del mondo, dove altrimenti non riuscirebbe a sopravvivere.
(Fonte: qdpnews.it)
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