"Cani uccisi per liberare i box del canile", due indagati a Pescara

 "Cani uccisi per liberare i box del canile", due indagati a Pescara

"Cani uccisi per liberare il canile". E' l'agghiacciante vicenda su cui si indaga a Pescara e per la quale sono indagati il dirigente del  servizio veterinario della Asl, Franco Ruggeri, e il suo collega Lucio Di Tommaso, anche lui dirigente e direttore del canile. Entrambi devono rispondere di abuso d’ufficio. Il secondo anche del reato di uccisione di animali.

Le indagini sulla presunta uccisione di animali sani all'interno della struttura sono state condotte dai carabinieri forestali su delega del procuratore capo Giuseppe Bellelli e del sostituto Benedetta Salvatore, che hanno notificato il provvedimento ai due indagati e alla Asl. Il canile sanitario della Asl Pescara, che si trova a Città Sant'Angelo, è stato sequestrato e affidato a un custode giudiziario: un provvedimento del gip per evitare il ripetersi di queste azioni. 

Ad incastrare il direttore del canile è stata la testimonianza di un dipendente in cui spiega i motivi di queste eutanasie. Ha detto agli inquirenti che «tali pratiche vengono effettuate per liberare i posti all’interno dei box del canile e per ridurre gli impegni gestionali e le spese di mantenimento degli animali». Avrebbe registrato un colloquio tra il direttore e un altro veterinario in cui pianificavano la soppressione di un lupo cecoslovacco in perfetta salute. 

In quella telefonata registrata si sarebbe pianificata anche l’eliminazione di una intera cucciolata nata nella struttura, la cui richiesta di soppressione sarebbe arrivata da Ruggeri per fare una cortesia a un suo cliente. Ad eliminarla sarebbe stato lo stesso Di Tommaso, stando almeno alle indagini svolte, dopo che un suo collega si era rifiutato: per uccidere i cuccioli sarebbe stato utilizzato il Tanax, farmaco usato per le iniezioni mortali.

I carabinieri forestali hanno sequestrato le cartelle cliniche degli animali che erano stati ricoverati nella struttura, e tutto quanto custodito nel computer di Di Tommaso. Questo sembra si sia reso necessario per la mancanza di un registro sui ricoveri dei cani.

Il canile era finito al centro di una inchiesta la scorsa estate,  a seguito di un esposto presentato da Paola Canonico, presidente della sezione di Pescara della Lega Nazionale per la difesa del cane. Aveva denunciato che da anni andava avanti una gestione "estremamente grave" del canile. Aveva aggiunto che, nonostante le continue lamentele, "nessuno fosse mai intervenuto".

L'attività investigativa dei militari della forestale ha portato, a novembre, alle perquisizioni e all'acquisizione di atti. La procura ha dato una svolta all’inchiesta, anche e soprattutto per evitare che i fatti denunciati potessero ripetersi e quindi aggravare la situazione.

(Fonte lastampa.it )

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