LAV si candida a portare in salvo orsa JJ4 in un rifugio sicuro


 

Abbiamo ufficializzato la nostra proposta al Presidente Fugatti e al Ministro dell’ambiente Fratin per salvare la vita di JJ4, l'orsa che ha causato la morte dell'uomo in Trentino.

 LAV ha trovato un luogo sicuro dove portare JJ4 ed evitarle così l’uccisione. Si tratta di un rifugio che si è già reso disponibile ad accogliere immediatamente l’orsa.

LAV ha già ufficializzato formalmente la proposta con una lettera inviata al Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti e al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin chiedendo di sospendere con urgenza l’ordine di ucciderla e mettendosi a disposizione immediatamente per le operazioni di trasferimento del plantigrado. 

L’Ordinanza del Presidente Fugatti che ne dispone l’uccisione è quindi inutile ed eseguirla comunque, essendoci un’alternativa concreta che la Provincia ha il dovere di vagliare, può integrare il reato di uccisione di animale “non necessitata”.  

Oltre alla messa in salvo dell’orsa, i prossimi passi che porteremo avanti come LAV si muovono su due binari: depositare il ricorso al TAR per impedire l’abbattimento dell’orsa JJ4 disposto dalla Provincia e fare in modo che la stessa Amministrazione locale finalmente si attivi per garantire una pacifica convivenza tra umani e plantigradi attraverso lo sviluppo di un progetto di convivenza fondato sulla prevenzione, come indicano i maggiori esperti mondiali.  

Questo può essere riassunto in formazione e informazione a popolazione residente e turisti, efficace gestione dei rifiuti, vietare l’accesso ad alcune aree in determinati periodi dell’anno esattamente come accade in altri Paesi dove vivono gli orsi. Infine, ma non meno importante, attivare tutti i sistemi di tutela e monitoraggio della popolazione dei plantigradi che sono tornati a vivere in Trentino per volontà della Provincia di Trento con il contributo economico dell’Unione Europea.  



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lunedì 10 aprile 2023

Emessa ordinanza uccisione orso

“Intervento di rimozione di un orso pericoloso per l’incolumità e la sicurezza pubblica”. Questa la prima ordinanza firmata dal Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

Un provvedimento contingibile e urgente”, recita il documento, in base al quale il Corpo Forestale Trentino ha l’ordine di proseguire un monitoraggio intensivo nelle zone dove si è verificato l’incidente, procedere con l’identificazione genetica dell'individuo responsabile dell’aggressione di Andrea Papi e di procedere con la sua uccisione.

Inoltre, “eventuali orsi catturati e sospettati di essere l’orso ricercato saranno detenuti in cattività in attesa della conferma genetica”, che dia certezza della loro identità.

LAV, come annunciato fin da subito, risponderà colpo su colpo a questa rappresaglia insensata nei confronti degli orsi voluta dal Presidente Fugatti, che non ha mai fatto nulla per garantire la sicurezza dei cittadini, informandoli ed educandoli ad una corretta convivenza con gli animali selvatici.

Il nostro Ufficio Legale è già a lavoro per impugnare questa ordinanza, che ha più il sapore di una vendetta nei confronti dell’orso, che non la ricerca di sicurezza per i cittadini attraverso la convivenza pacifica, nel rispetto della vita dei cittadini e degli animali. Ci opporremo al provvedimento e faremo ricorso al TAR. Massimo Vitturi, area Animali Selvatici

LAV è pronta a impugnare qualsiasi altro atto che metta a rischio la vita degli orsi, a cominciare da quello, annunciato ancora da Fugatti, che prevede di uccidere altri 60 individui per ridurre la presenza dell’orso nelle valli trentine.

Uccidere gli orsi non garantisce la sicurezza dei cittadini, ma versa solamente altro sangue innocente che va a sommarsi a quello già versato.

La sicurezza dei cittadini è esclusivamente legata alla responsabilità delle loro azioni nel momento in cui si trovano in un territorio in cui vivono gli orsi, riportati in Trentino dalla stessa Provincia autonoma. Per questo è importantissimo sapere come comportarsi nel caso ci si trovi in una zona frequentata dagli orsi e nel caso di vero e proprio incontro con un orso. Massimo Vitturi, area Animali Selvatici

Un’informazione che doveva essere trasmessa ai cittadini proprio dalla Provincia di Trento, che invece negli ultimi 24 anni non ha fatto nulla. E oggi, non potendo più prevenire, se la prende con gli animali.



sabato 8 aprile 2023

Conferenza stampa Fugatti

Ucciderne subito 4, poi altri 60, la metà della popolazione dei plantigradi, questa la rappresaglia contro gli orsi annunciata da Maurizio Fugatti, Presidente della Provincia autonoma di Trento.

Alla luce della conferma del decesso di Andrea Papi che ancora piangiamo, a causa dell’aggressione di un plantigrado, quella del Presidente Fugatti è una reazione priva di ogni fondamento logico e scientifico, mossa solamente da un senso di becera vendetta.

Questa rappresaglia aggiungerà solo sangue innocente a sangue innocente mentre l’Amministrazione provinciale trentina, come tutte quelle che l’hanno preceduta, non è stata in grado di favorire la convivenza pacifica nel rispetto della vita degli umani e degli orsi. Si tratta di “una lucida strategia politica e ideologica” non scientifica, come ha detto il medico veterinario trentino Alessandro De Guelmi che ha curato il progetto “Life Ursus” di reintroduzione dell’orso voluto dalla stessa Provincia oltre vent’anni fa, finanziato con soldi pubblici chiesti e ottenuti da Trento all’Unione Europea, animali prima sterminati da caccia e urbanizzazione e poi usati come attrazione turistica e indotto commerciale". Simone Stefani, Vicepresidente nazionale LAV e responsabile LAV Trentino

Le responsabilità della Provincia di Trento e la sua inadeguatezza nel gestire la sicurezza dei cittadini sono oggi ancora più evidenti e ne sono testimoni tutti gli incidenti registrati nel corso degli anni, sempre riconducibili a comportamenti umani inadeguati al contesto di un incontro con l’orso.

Risponderemo colpo su colpo, nelle Aule giudiziarie e in piazza, a ogni minaccia alla vita degli orsi e per continuare a coltivare la possibile, necessaria, pacifica convivenza fra tutti. Le accuse del Presidente Fugatti gli si ritorceranno contro perché dimostreremo in ogni Tribunale e ai cittadini che non è stato mai fatto tutto ciò che era nelle possibilità di Provincia e Comuni per prevenire gli incidenti, informando correttamente e assiduamente cittadini e turisti, eliminando le attrattive per gli orsi come i rifiuti, vietando l’accesso umano in alcuni boschi in particolari periodi dell’anno, come succede normalmente in altri Paesi. Massimo Vitturi, area Animali Selvatici

La conferenza stampa di ieri di Fugatti, convocata dopo la tragedia avvenuta a Caldes, poteva rappresentare l’occasione per l’Amministrazione provinciale di Trento di assumersi pubblicamente la responsabilità della mancata informazione e educazione dei cittadini alla prevenzione degli incidenti con gli orsi. Un’opportunità per ripartire costruendo un nuovo rapporto tra orsi e cittadini basato su rispetto e consapevolezza.

Invece il Presidente Fugatti ha deciso di scatenare un’offensiva che non sarà utile a nessuno, perché l’odio e il desiderio di vendetta non insegneranno certamente ai cittadini come comportarsi nel caso in cui dovessero incontrare un orso sul loro cammino e quindi nulla cambierà per la loro sicurezza.


venerdì 7 aprile 2023

Conferma autopsia morte uomo

Non sapremo mai come sono andate realmente le cose, cos’è che ha scatenato la reazione dell’orso, ma l’esito dell’autopsia è inequivocabile: stando a quanto riportato da Ansa, il runner è m... LEGGI I DETTAGLI
giovedì 6 aprile 2023

Uomo morto Trentino

È stato ritrovato questa mattina nei boschi della Val di Sole, in Trentino, il corpo senza vita di un runner del quale si erano perse le tracce nella giornata di ieri.Sono in corso in questi momenti ... LEGGI I DETTAGLI
 
 
(Fontte: lav.it  - https://www.lav.it/news/uomo-morto-nei-boschi-del-trentino-no-accuse-animali-selvatici) 

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