L'associazione animalista sul piede di guerra in difesa del programma Life Ursus: "Risponderemo colpo su colpo a questa rappresaglia insensata. Uccidere gli orsi non garantisce la sicurezza dei cittadini, ma versa solo altro sangue innocente "
TRENTO. La Lav (Lega antivivisezione) annuncia battaglia legale contro l'ordinanza del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, per l'abbattimento dell'orso responsabile della morte del giovane Andrea Papi, nei boschi di Caldes, in val di Sole.
“Un provvedimento contingibile e urgente”, recita il documento, in base al quale il Corpo forestale trentino ha l’ordine di proseguire un monitoraggio intensivo nelle zone dove si è verificato l’incidente, procedere con l’identificazione genetica dell’individuo responsabile dell’aggressione di Andrea Papi e di procedere con la sua uccisione. Inoltre, “eventuali orsi catturati e sospettati di essere l’orso ricercato saranno detenuti in cattività in attesa della conferma genetica”, che dia certezza della loro identità.
L'associazione, di fronte a questo provvedimento, annuncia che "risponderà colpo su colpo a questa rappresaglia insensata nei confronti degli orsi voluta dal presidente Fugatti, che non ha mai fatto nulla per garantire la sicurezza dei cittadini, informandoli ed educandoli ad una corretta convivenza con gli animali selvatici", attacca la Lav in una nota stampa diffusa oggi, lunedì 10 aprile,.
Da qui, da questa dura critica rivolta alla Provincia, prende le mosse un'azione che rimbalzerà nelle aule giudiziarie.
“Il nostro ufficio Legale è già a lavoro per impugnare questa ordinanza, che ha più il sapore di una vendetta nei confronti dell’orso, che non la ricerca di sicurezza attraverso la convivenza pacifica, nel rispetto della vita dei cittadini e degli animali. Ci opporremo al provvedimento e faremo ricorso al Tar”, dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav per l’area animali selvatici.
L'organizzazione si dice inoltre "pronta a impugnare qualsiasi altro atto che metta a rischio la vita degli orsi, a cominciare da quello, annunciato ancora da Fugatti, che prevede di uccidere altri 60 individui per ridurre la presenza dell’orso nelle valli trentine.
Uccidere gli orsi - sottolinea la Lav - non garantisce la sicurezza dei cittadini, ma versa solamente altro sangue innocente che va a sommarsi a quello già versato.
La sicurezza dei cittadini - aggiunge Vitturi - è esclusivamente legata alla responsabilità delle loro azioni nel momento in cui si trovano in un territorio in cui vivono gli orsi, riportati in Trentino dalla stessa Provincia autonoma. Per questo è importantissimo sapere come comportarsi nel caso ci si trovi in una zona frequentata dagli orsi e nel caso di vero e proprio incontro con un orso”.
Secondo l'organizzazione, la Provincia in questi 24 anni non ha fatto quanto necessario sul fronte dell'informazione: "E oggi, non potendo più prevenire, se la prende con gli animali", conclude la Lav.
(Fonte: https://www.ladige.it/cronaca/2023/04/10/orsi-la-lav-annuncia-battaglia-legale-contro-l-ordinanza-della-provincia-1.3468438)
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