Nove specie di animali a rischio estinzione: salvarli significa far stare meglio il pianeta

 



Un rapporto pubblicato su Nature Climate Change rivela che il ripristino di queste nove specie darebbe una svolta radicale al cambiamento climatico.

Al momento ci sono almeno nove specie di animali a rischio estinzione nel mondo: se non verranno tutelate, gli ecosistemi in cui viviamo sono a forte rischio. Lo rivela un rapporto pubblicato su Nature Climate Change, la rivista scientifica peer-reviewed dedicata al cambiamento climatico ed edita da Nature. Il ripristino della catena alimentare di questi gruppi e la loro protezione contribuirebbero a più del 95% del fabbisogno annuale per raggiungere l’obiettivo globale di estrarre 500 miliardi di tonnellate metriche di anidride carbonica dall’atmosfera entro il 2100.

I 9 animali a rischio estinzione da tutelare

Ma quali sono le specie di animali a rischio estinzione cruciali per salvare il pianeta dagli effetti del surriscaldamento? Secondo i ricercatori di Nature Climate Change, si possono salvare in particolare nove gruppi. Innanzitutto, l’elefante africano, vittima di bracconaggio e distruzione e frammentazione del suo habitat. Il più grande mammifero terrestre vivente è minacciato dal commercio delle zanne e dalle attività antropiche sulle aree in cui si sposta. Sono fondamentali la conservazione dei suoi habitat e la riduzione delle uccisioni illegali.

Il bisonte americano, in pericolo da un secolo, non è più a rischio di estinzione. Chiusa la caccia selvaggia ad uno dei mammiferi più grandi che abitano nel Nord America, la popolazione oggi sembra essere stabile. Resta da risolvere il problema della perdita in termini di diversità genetica perché il numero di esemplari rimasti è ancora troppo basso.

Anche il bue muschiato eurasiatico, una delle più antiche specie di mammiferi, ha risentito della comparsa degli esseri umani. L’attività antropogenica e i cambiamenti climatici hanno sconvolto la storia genetica di questo grande erbivoro della tundra. Allo stesso modo la lontra marina, originaria delle coste settentrionali e orientali del Pacifico, è una delle specie di mammiferi più esposte al rischio di estinzione, cacciata per la sua pelliccia. Grazie a mirati progetti di conservazione, questi animali stanno lentamente tornando e la loro presenza aiuta a mantenere alta la variabilità genetica delle piante dei fondali in cui vivono.

Lo stato di conservazione del lupo grigio è stabile e suscita una minima preoccupazione. Antenato dei cani domestici, l’animale che da più tempo si confronta con la specie umana muore spesso per le fucilate, il veleno e le trappole o perché investito dalle auto. Il lupo norvegese è ormai estinto, quelli che popolano le zone remote del Nord America e dell’Eurasia sono assolutamente da salvare, specie dal bracconaggio.

Gli animali a rischio estinzione da proteggere

pesci coprono quasi il 50% del totale delle specie del subphylum, il sottotipo dei vertebrati. Per ora si conoscono oltre 32.000 specie diverse: le più a rischio estinzione sono il tonno rosso, il pesce spada, la verdesca, la cernia, gli squali mako ed angelo. Discorso a parte merita il grande squalo bianco: l’affascinante predatore è vulnerabile a causa della pesca e del degrado del suo habitat. Il Mediterraneo, da questo punto di vista, rappresenta un primato negativo su scala globale.

Non è da meno la balena, minacciata da cambiamenti climatici, scarsità di cibo, inquinamento chimico ed acustico. Tanto che una specie scoperta da poco al largo delle coste della Florida, la balenottera di Rice, è già in pericolo di estinzione. Infine, sono a rischio pure gli gnu selvatici che vivono in Africa meridionale e orientale. A colpirli è stata soprattutto la crisi ecologica del fiume Mara nella pianura di Serengeti.

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