Empethy, la app per le adozioni «responsabili» di cani e gatti: 3000 animali hanno già trovato una famiglia

 

Empethy, la app per le adozioni «consapevoli» di cani e gatti 

Annamaria Barbaro e Lorenza Silvestri hanno lanciato una startup per dare una casa a cani e gatti: coinvolti 800 canili e gattili, conta già circa 8000 utenti

Erano trascorsi solo pochi giorni dalla tragica uccisione di Francesco, il bambino della provincia di Salerno azzannato da due pitbull, quando a Roma, presso la Lumsa, sono state premiate due ragazze trentenni di Napoli, Annamaria Barbaro e Lorenza Silvestri, per aver lanciato una startup, Empethy, che mette a disposizione in maniera gratuita un’app che agevola l’adozione responsabile di animali domestici. Non è una roba da poco, né per pochi: nelle case degli italiani, vivono ben 20 milioni tra cani e gatti. Un numero che cresce ogni anno mediamente di 1 milione e mezzo. Ma, come dimostra anche l’ultimo episodio di ieri a Sesto San Giovanni con un’altra bambina azzannata da un pitbull, non sempre la convivenza con questi animali viene gestita in maniera corretta.

A rilevarlo, non sono solo questi tragici episodi, ma anche il fatto che, nonostante le campagne di sensibilizzazione, ogni anno, circa 150 mila animali continuano ad essere abbandonati e, se non presi in cura, costituiscono un ulteriore pericolo, per sé e per le persone. Ma tant’è: in meno di un anno e mezzo di attività, Empethy è riuscita a coinvolgere oltre 800 canili e gattili sparsi in tutt’Italia, conta già circa 8000 utenti e ha portato a termine qualcosa come 3 mila adozioni responsabili.

Ma come è nata l’idea di creare una piattaforma in cui si incontrano domanda e offerta di animali domestici? Dall’esperienza diretta che ha vissuto una delle co-fondatrici dell’applicazione, Annamaria Barbaro. Fresca di laurea in economia aziendale a Londra, Annamaria, durante il lockdown, si ritrovò a Napoli dalla sua famiglia. «A casa nostra abbiamo sempre avuto un animale domestico. E in quelle settimane pensammo di adottarne un altro. Del resto, in quei giorni, ci fu un vero e proprio boom di richieste. Così, mi diedi da fare per cercare il cagnolino che facesse per noi. Tuttavia, presto mi accorsi che on line era difficile individuare quello di cui realmente avremmo potuto prenderci cura. Rifugi, canili e gattili non davano sui social e i loro siti Internet le informazioni sufficienti: mi arrivavano solo tantissime foto di animali, ma pochi particolari sulle loro caratteristiche, i loro comportamenti, il passato che avevano avuto, per non parlare dei dati anagrafici e sanitari oltre che di adattabilità alla vita di un appartamento. Per questo pensai di iniziare a lavorare a una piattaforma che desse proprio questi servizi. Del resto, non ero sola ad avvertire quest’esigenza». Con Annamaria, a darsi da fare per quella che sarebbe stata Empethy, ci fu subito anche la sua amica del cuore: Lorenza. «Insieme avevamo condiviso anche anni di volontariato in vari canili. Ed entrambe ci rendevamo conto di quante persone adottano un animale non coscienti della responsabilità che si assumono. Credono di comprare una cosa; spesso, un giocattolo per i bambini di cui magari disfarsi appena ne sono stufi. Ma non è così: gli animali sono esseri viventi e vanno rispettati, anche per evitare situazioni di pericolo. E per farlo fino in fondo, vanno conosciuti. Per questo, abbiamo avuto fin da subito le idee chiare – raccontano ancora Annamaria e Lorenza – Abbiamo coinvolto un’altra ragazza, Chiara, che è un ingegnere gestionale, e abbiamo lanciato la nostra app».

Un anno e mezzo dopo il debutto online, Empethy ha già due sedi: una a Napoli, l’altra operativa presso l’incubatrice di startup della Bocconi, a Milano. Coinvolge esperti che spiegano l’importanza di istaurare un rapporto sano con gli animali che si adottano, offre anche consulenze mediche e corsi di formazione specifici ed è finanziata da aziende che vogliono dare il loro contributo nella lotta contro il randagismo e i maltrattamenti degli animali. Quattro anni dopo la pandemia e le difficoltà di portare a termine un’adozione responsabile di un animale domestico, Annamaria ora si dice pronta per il gran passo: «Lo faccio con ancor più consapevolezza. In questi anni, grazie alla nostra startup, sono state centinaia i casi di persone che abbiamo reso felici facendole incontrare il loro amico a quattro zampe. È molto gratificante migliorare con un gesto sia la loro vita che quelle degli animali. Ogni giorno ci capitano storie emblematiche. Soprattutto quando ci chiedono di adottare animali con un passato difficile, spesso fatto di maltrattamenti. L’amore che dimostrano è davvero incommensurabile. Ma deve essere sempre vero. E, quindi, responsabile».

(fonte: napoli.corriere.it)

 

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