Trentino, abbattuto l’orso M91. La Provincia: “Era pericoloso”, gli animalisti: “Ennesima vergogna”

 Trentino, abbattuto l’orso M91. La Provincia: “Era pericoloso”, gli animalisti: “Ennesima vergogna”

 

Gli agenti del Corpo forestale trentino nel corso della notte hanno eseguito il decreto firmato venerdì scorso dal presidente della Provincia autonoma di Trento provvedendo alla rimozione, tramite abbattimento, dell'orso M91. L'operazione è stata condotta all'interno del territorio del comune di Sporminore e si inserisce nell'ambito di quanto prevede la legge provinciale 9/2018 ai fini di "assicurare la tutela della sicurezza e dell'incolumità pubblica. Lo comunica la Provincia di Trento.

La rimozione si è resa necessaria in base alle previsioni del Pacobace (Piano Interregionale per la Conservazione dell'Orso Bruno sulle Alpi Centro - Orientali): M91 infatti in primavera aveva seguito a lungo una persona e, nel corso dall'estate e dell'autunno, era entrato ripetutamente – il decreto parla di “16 occasioni” in centri abitati o nelle immediate vicinanze di abitazioni.

L'esemplare era stato classificato pericoloso ai sensi del Piano citato (fino al grado 16 su 18). La decisione è stata pertanto presa per scongiurare "l'evenienza del verificarsi di un evento di ancora maggiore gravità rispetto a quelli già registrati". Sulla rimozione dell'esemplare - ancora in attività non avendo ancora iniziato la fase dello svernamento - si é espresso positivamente anche l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), conclude la nota.

 

Gli animalisti: “Per Fugatti gli orsi sono un’ossessione”

''Quanto avvenuto questa notte è l'ennesima dimostrazione dell'ossessione dei politici trentini per gli orsi: per chi ama gli animali e passa la propria vita a difenderli e per la stragrande maggioranza degli italiani che è contraria alla loro uccisione tutto ciò è inaccettabile!''. A dirlo Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (Leidaa), commentando la ''rimozione'' dell'orso M91 a Sporminore.

''Ancora una volta come nei precedenti casi di M90 e KJ1 - aggiunge l'on. Brambilla - il presidente Maurizio Fugatti e la sua giunta hanno agito d'imperio, abbattendo M91 poche ore dopo l'emissione del decreto che lo condannava a morte, per impedire alle associazioni animaliste di presentare ricorso. Si tratta di una prassi inaccettabile che deve finire una volta per tutte! Come prima firmataria della legge Brambilla che, finalmente, punisce severamente chi maltratta, uccide, o fa del male agli animali ritengo del tutto inaccettabile che, in questi casi, siano proprio le istituzioni a dare il cattivo esempio: gli animali selvatici sono patrimonio indisponibile dello Stato e come tali vanno tutelati, non ammazzati!".

Nella nota poi l’associazione fa riferimento anche alle alternative mia perseguite da parte della Provincia: “Tanto più che ci sono metodi incruenti per gestirli, come l'installazione di cassonetti anti-orso, la creazione di aree protette, corridoi faunistici e adeguata segnaletica: azioni che la Provincia di Trento, colpevolmente, non ha mai attuato adeguatamente! Con la nostra Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente procederemo con tutte le azioni possibili in sede giudiziaria''.

Insieme alla Leidaa, le associazioni Leal e Oipa annunciano che l’intervento “nelle opportune sedi giudiziarie per dimostrare l'illegittimità del decreto con conseguente danno alla fauna selvatica e uccisione di un animale (protetto) non necessitata” e nella nota si legge: “M91 era un giovane orso di circa due anni, monitorato attraverso tecnologie come il radiocollare. La decisione di abbatterlo è stata presa a dispetto delle necessità di preservare la fauna selvatica e nella fattispecie rappresenta l’ennesima sfida da parte della Provincia a chi con serietà e professionalità tutela animali e ambiente”.

Sulla stessa linea la Lav (Lega AntiVivisezione): “Ancora una volta Fugatti ha firmato un provvedimento ammazzaorsi nella notte e l’uccisione è stata comunicata poche ore dopo, praticando un metodo anche antidemocratico, rendendo così impossibile alla Lav di rivolgersi al Tar per chiedere la sospensione di un decreto tanto sanguinario quanto assurdo perché ha condannato a morte un orso che doveva invece essere preso ad esempio per non avere risposto alle molteplici provocazioni subite nel tempo” ha dichiarato Vitturi che ha aggiunto: “Fugatti con la sua politica orsicida e la volontà di impedire la convivenza tra umani e selvatici, più volte dimostrata nel corso degli anni, continua a rappresentare il principale pericolo per i cittadini trentini. La tutela della sicurezza delle persone non si realizza con l’uccisione degli orsi ma solo attraverso la scrupolosa applicazione delle indicazioni scientifiche, alle quali però Fugatti e i suoi sodali sembrano essere del tutto refrattari”.

L’associazione poi ricorda che “il giovane orso, di circa due anni d’età, era stato coinvolto ad aprile in un incontro con un turista a monte di Molveno, sull’altipiano della Paganella dove, nonostante le numerose provocazioni subite dall’uomo, non ultimi un lancio di pietre e minacce con un bastone, aveva risposto in maniera esemplare senza alcuna reazione aggressiva. Nonostante queste evidenze, che dimostrano la non pericolosità dell’orso, nei mesi successivi è stato catturato e radiocollarato, nonché dotato di marche auricolari per renderne ancora più facile e immediata l’individuazione. M91 era accusato di frequentare con assiduità le zone antropizzate, ma in più occasioni è stato individuato mentre si nutriva da cassonetti non protetti, quei cassonetti che Fugatti nel suo decreto afferma di avere già sostituito, con tutta evidenza mentendo spudoratamente”.

"Commissariare la Pat per la gestione dei grandi carnivori". È quanto l'Ente Nazionale Protezione Animali chiede al Governo e al ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin in seguito all'uccisione di M91, "l'ennesimo orso - scrivono in una nota - giustiziato dal presidente della provincia autonoma di Trento. Uccisione per la quale presenteremo denuncia contro Fugatti per il reato di uccisione di animali". "M91 è un'altra vittima del 'metodo Fugatti' che - denuncia Enpa - consiste nell'emanazione di ordinanze lampo e nella loro esecuzione a tempi di record, solitamente nel pieno della notte o alle prime luci dell'alba, con il chiaro obiettivo di negare ai portatori d'interesse l'esercizio del proprio diritto costituzionale ad agire in giudizio. Una lesione gravissima che denunceremo in sede europea".

"Peraltro - osserva Enpa - anche la condanna a morte di M91 solleva moltissimi dubbi sulla possibilità di applicazione del Pacobace, soprattutto per quanto attiene la dinamica del presunto inseguimento di cui il plantigrado si sarebbe reso responsabile. Nell'ordinanza Fugatti leggiamo che il plantigrado si sarebbe tranquillamente allontanato solo dopo essere stato preso a sassate dalla persona inseguita. Si tratta di una circostanza piuttosto singolare dal momento che, quando attaccato, un animale tende a reagire. Delle due l'una - prosegue la Protezione Animali - o nella ricostruzione del presunto inseguimento qualcosa non torna, oppure l'orso non era realmente pericoloso, altrimenti avrebbe reagito, rispondendo al lancio dei sassi». Giova peraltro ricordare che poche settimane fa, a fine ottobre, un ragazzo aveva denunciato di essere stato aggredito da un orso di cui, poi, non è stata trovata alcuna traccia".

"L'unico dato certo che abbiamo - prosegue l'associazione animalista - è l'incapacità di Fugatti di gestire la presenza degli animali selvatici sul territorio da lui amministrato. Ricordiamo che negli ultimi due anni, in Trentino sono morti addirittura 17 esemplari, uccisi dai bracconieri oppure massacrati dalle ordinanze Fugatti, ponendo un serio problema di conservazione della specie. È anche doveroso sottolineare come la stessa Pat, nel più recente aggiornamento del rapporto grandi carnivori, abbia chiaramente ammesso che nel 2024 i danni causati dalla fauna sono addirittura diminuiti. Di fronte a tale incapacità di Fugatti, che tracima in una pericolosissima politica ursofobica e ursicida, Enpa chiede un deciso intervento del governo e del ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin. Proprio di recente, a proposito della situazione in Trentino, il ministro dell'Ambiente aveva preso posizione per la convivenza tra uomini e animali. Dopo quelle dichiarazioni più nulla è successo. Chiediamo al ministro di tener fede alle sue parole e - conclude Enpa - di impegnarsi affinché il presidente del Trentino non gestisca più il dossier 'grandi carnivori' e non uccida più un solo animale".

(Fonte: lastampa.it) 

 

 

 

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