Wildlife rescue center: oltre mille animali curati nel 2024, c’è anche una gru cenerina

 

Fabiana Ferrari, responsabile del Wildlife rescue center

Un animale selvatico ferito su due trova salvezza al Wildlife Rescue Center di Niviano, che nel 2024 ha accolto oltre mille esemplari di fauna selvatica provenienti da tutta la provincia. La speranza di sopravvivenza però è spesso precaria: circa il 50% degli animali ricoverati non riesce a farcela, e di questi, la metà muore entro le prime 24 ore dal ritrovamento. Tra i principali protagonisti di questi salvataggi si trovano mammiferi e uccelli, con particolare attenzione a quelle specie che, a causa dei cambiamenti ambientali e delle azioni dell’uomo, stanno affrontando sempre maggiori difficoltà.

ricci e rondoni

“Per quanto riguarda i mammiferi fa da padrone il riccio, con tantissimi ingressi soprattutto in questo periodo, perchè molti individui sono stati messi in difficoltà a causa dell’abbassamento delle temperature e della carenza di cibo – spiega Fabiana Ferrari, responsabile del Wildlife rescue center -. Per gli uccelli, come tutti gli anni, fa da padrone il rondone, che nei nostri cieli è presente nei mesi da aprile fino a luglio e primi di agosto ma, nonostante stia nel nostro territorio per pochi mesi, i numeri raggiungono anche i 200 esemplari ogni anno”.

Pochi giorni fa è stata recuperata una gru cenerina, uccello abbastanza raro sul nostro territorio. “Sono individui in genere in migrazione – racconta Rossi – ma recentemente è stato visto che esiste anche un certo gruppo di individui svernanti, ma è comunque rara come situazione. Forse questo animale si trovava in rotta migratoria o viveva in quel territorio ma a causa della nebbia si è schiantato contro un edificio. È stata trovata a terra e ferita, ha una brutta infezione ad una zampa perchè è stata per troppo tempo accovacciata e per le specie con le gambe lunghe, come questi uccelli, è un problema per le articolazioni. Stiamo facendo tutto il possibile per recuperarla”.

Il problema delle esche PER TOPI

Un altro aspetto preoccupante che il centro sta cercando di sensibilizzare è l’uso indiscriminato di esche topicide, un veleno destinato ai topi ma che ha effetti devastanti su tutta la fauna selvatica.

“Il trauma da investimento ricopre una parte preponderante, noi siamo reperibili h24 per gli investimenti stradali, soprattutto per gli animali considerati dalle normative ‘pericolosi per la sicurezza dei cittadini’, vale a dire la volpe, il tasso, l’istrice, il lupo e tutti gli ungulati, quindi capriolo, daino e cervo.

A causa della peste suina quest’anno il centro non era autorizzato all’intervento sui cinghiali.

“Quello che abbiamo visto negli ultimi anni – aggiunge la responsabile – è un aumento indiscriminato dell’utilizzo delle esche topicida, quindi l’utilizzo di veleno per topi. Stiamo notando ogni anno un incremento sempre maggiore di animali che entrano e che hanno ingerito del veleno, non sappiamo se in maniera diretta o se a causa dell’ingerimento del roditore stesso e si avvelenano a loro volta. È molto importante sapere che il veleno per topi non colpisce solo i topi ma tutta la fauna selvatica che abbiamo sul territorio e che si nutre di questi animali”.

Il ritorno dei lupi e l’importanza dell’informazione

I lupi stanno diventando sempre più presenti nel territorio piacentino, con numerosi avvistamenti nelle zone urbane.

“Abbiamo l’autorizzazione, in convenzione con la Regione, per il soccorso anche di questi animali che fanno parte della fauna selvatica. Sono predatori all’apice della catena alimentare e sappiamo che sono presenti sul territorio in maniera molto stabile. Riceviamo sempre tante chiamate dai cittadini con anche solo richieste di informazioni riguardo, ad esempio, ai comportamenti corretti da adottare in caso di ritrovamento di questi animali, anche se non sono feriti. Una delle attività di un centro di recupero è anche quella di informare ed educare il cittadino riguardo a situazioni di questo tipo”.

L’ondata di cuccioli

Nel periodo estivo, il centro è stato travolto da una vera e propria “ondata” di cuccioli.

“Nel periodo primaverile e estivo arrivano tanti cuccioli che ci fanno lavorare tantissimo, nel mese di giugno si arriva a raggiungere anche 350 animali contemporaneamente in struttura, e di questi il 70% sono cuccioli che vanno alimentati ogni ora, anche la notte. Sicuramente è un’attività molto intensa, stiamo assistendo però ad un aumento della sensibilità del pubblico per la natura e i temi che la riguardano. Bisogna però stare attenti che questa sensibilità non si traduca in interventi che non vanno fatti quando non servono: ci sono molti cuccioli che non vanno prelevati perchè stanno semplicemente aspettando la mamma”.

IL CENTRO CERCA NUOVI VOLONTARI

Attualmente i volontari impegnati sono 25. Per i primi mesi del prossimo anno, il Wildlife Rescue Center sta organizzando un nuovo corso di formazione per i volontari. Chiunque fosse interessato può trovare tutte le informazioni sui canali social del centro. Inoltre, è possibile contattare il numero 366 8991187 per ogni emergenza o richiesta di consulenza riguardante la fauna selvatica.

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